venerdì 21 novembre 2014

Mamme Italiane VS Mamme Straniere

Non è un modo di dire, ma è la verità... le mamme italiane sono più apprensive, più protettive, più "chiocce" delle altre mamme di tutto il mondo.
E' evidente, da mamma italiana che frequenta mamme italiane ma che conosce anche mamme straniere, noto nettamente la differenza tra le due culture e quindi tra i due modi di allevare i figli.

Tutte li amano sicuramente allo stesso modo, ma le classiche mamme italiane (non si sa per quale motivo) vivono in modo meno "rilassato" il rapporto con i figli... cercando sempre di tenerli un po' sotto la loro ala protettrice. 
Non riescono a staccarsi da loro con facilità, ogni passo della loro crescita è visto, si, come un traguardo ma c'è sempre la componente malinconica del tipo "oddio... come sta crescendo velocemente", come se inconsapevolmente li volessero sempre piccoli e un po' alle loro dipendenze.

Ma questo comportamento è giusto?

Ho cominciato a chiedermelo vedendo una mamma inglese che faceva l'inserimento della figlia al nido insieme al mio Matteo. I primi giorni la piccola, di appena due anni, piangeva come una disperata. Si aggrappava alla mamma e non voleva lasciarla andar via.
Per fortuna Matteo l'aveva presa in modo più positivo perché io non so come avrei reagito al suo posto. So solo che a vedere quella bimba avevo il cuore in mille pezzi.
La mamma con molta nonchalance si liberava dal suo abbraccio, le sorrideva e andava via nella stanza accanto (per un distacco iniziale di 10-20 minuti), dove non veniva vista dalla figlia ma noi potevamo sentire chiaramente il suo pianto straziante che continuava. 

Vi devo dire la verità: a quel punto io sarei corsa da lei, abbracciandola forte e consolandola. Sarebbe stato più forte di me... ma solo ora ho capito che forse avrei sbagliato. 
Infatti dopo due settimane la bimba ha iniziato ad entrare a scuola felicemente, senza fare una piega, mentre mio figlio tutt'ora lagna un po' e bisogna distrarlo con dei giochi per convincerlo ad entrare.

Ho capito che se ci mostriamo serene, loro saranno sereni. Sicuramente quella mamma stava male a sentir piangere sua figlia (non credo non le facesse alcun effetto) ma davanti a lei si è mostrata sicura e forte... comunicando a lei sicurezza e forza. 
Tanto la mamma torna sempre.

Forse questo è quello che dovremmo imparare dalle mamme degli altri paesi: ossia che tenere nostro figlio attaccato a noi non lo renderà più sicuro di sé, al contrario non lo farà mai sentire completo da solo.
Ed a volte è solo per egoismo che continuiamo a "rallentare la sua crescita", perché a volte NOI abbiamo bisogno di lui forse più di quanto lui abbia bisogno di noi.

Ho conosciuto addirittura mamme italiane che allattavano ancora figli che avevano abbondantemente superato i 2 anni... per un LORO desiderio di averli ancora alle loro dipendenze, perché assolutamente i bambini a quell'età non hanno più alcun bisogno del latte materno.

Quindi la conclusione a cui sono arrivata è: 
- SI all'essere il loro punto di riferimento ma NO all'essere il centro del loro mondo; 
- SI all'esserci sempre per loro quando ne hanno bisogno ma NO allo stargli sempre attaccati andandolo a creare quel bisogno;
- SI a farli crescere protetti e al sicuro ma NO al posticipare il momento in cui spiccheranno il volo;

Perchè non c'è niente di più bello che vedere il proprio figlio saper affrontare il mondo da solo, con sicurezza e decisione. E non vuol dire che se va avanti per la sua strada senza voltarsi indietro a salutarci, ci vuole bene di meno o siamo state delle cattive madri, tutt'altro... abbiamo dato a nostro figlio uno strumento che gli sarà utile per tutta la vita: l'indipendenza.

Detto questo, ossia dopo aver messo in discussione il modo di allevare i figli da parte delle mamme del mio paese (di cui io faccio parte a pieno titolo), voglio lasciarvi con un estratto del Wall Street Journal in cui sono inciampata... 
Bhè dopo tutto è una soddisfazione, e se un giornale americano di questa portata afferma che siamo le migliori... un motivo ci sarà! ;)




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