lunedì 23 febbraio 2015

Scegliere il Futuro Dei Propri Figli: Scuole Italiane e Scuole Internazionali

La mia educazione è stata 100% italiana, dall'asilo all'università.
Non mi sono mai chiesta se il metodo fosse giusto o sbagliato... semplicemente non pensavo ci fossero alternative al modello scolastico che frequentavo. 
Mio marito, all'opposto, ha avuto un'educazione internazionale fino all'ultimo anno di liceo... che ho scoperto essere molto diversa.

In quest'ultimo mese ci siamo posti il quesito della scelta della scuola in cui iscrivere Matteo...una scelta importante visto che da questa potrebbe dipendere tutto il futuro del suo percorso formativo, fino alla laurea.

Ho scoperto che non è affatto facile districassi tra i mille modelli educativi che attualmente vengono proposti: metodo Montessoriano, metodo Steineriano, scuola inglese o internazionale, istituti religiosi, scuole pubbliche e scuole private... insomma, chi più ne ha più ne metta.

Mio marito ha recentemente espresso il desiderio di visitare una scuola internazionale che si trova vicino casa. E' un istituto che accoglie bambini dai 3 anni (quindi scuola materna) fino al diploma di scuola superiore. 
Ok, mi sono detta, perché no. Anche solo per aprire i miei orizzonti, e per capire le reali differenze rispetto all'unico modello scolastico che conosco.

Mi sono creata una scaletta, una serie di requisiti che vorrei avesse la scuola di mio figlio e in base a questa lista ho deciso di valutare la possibilità o meno di iscriverlo lì o no.

COMODITA':
Non è assolutamente il primo né il principale prerequisito, ma sicuramente il fatto che questa scuola sia vicino casa e, ancora meglio, proprio sul tragitto verso l'ufficio di mio marito, la rende molto comoda: un punto a suo favore. (1 a 0 per il SI)

MODELLO EDUCATIVO:
Quella che abbiamo visitato è una British School, che ricalca in tutto e per tutto il modello educativo inglese. 
Cosa significa? Significa che non solo l'insegnamento avviene in lingua inglese, da insegnanti madrelingua, ma anche che i contenuti appartengono al NATIONAL CURRICULUM, ossia alla storia e alla cultura inglese
Sono incluse anche ore di italiano (poco meno di 2 a settimana, davvero poco in realtà) in cui si studia la grammatica e la cultura del nostro paese. A scelta, poi, si possono far seguire  ulteriori ore aggiuntive a pagamento.

Essendo una famiglia italiana, a mio figlio parleremo sempre in italiano, quindi non avrà problemi con la lingua e la grammatica, ma il fatto che il suo bagaglio culturale riguardo il nostro paese sarà meno "approfondito" mi lascia un po' perplessa. 
Un punto a favore per l'insegnamento dell'inglese, che ovviamente è realizzato in modo impeccabile e resta per tutta la vita, ma uno a sfavore per la lacuna della cultura italiana. 
(2 a 1 per il SI)

Infine, gli ultimi due anni di liceo si studia l'IB (International Baccalaureate) ossia si segue un programma di educazione internazionale che sviluppa abilità intellettive, personali, emotive e sociali volte ad imparare a vivere e lavorare in un mondo globalizzato.
Mi sono informata: la reputazione di questo IB è davvero elevata ovunque!

MISSIONE E VALORI:
Per come è strutturata la scuola e le lezioni, quello che gli studenti sviluppano ed imparano di più sono: libertà di espressione, problem solving, sviluppo di un pensiero individuale e critico sulle cose, creatività, rispetto per le diversità culturali (ci sono bimbi e ragazzi provenienti da tutto il mondo), competizione costruttiva con i propri compagni.
Questi valori mi hanno molto colpita perché puntano sulla CRESCITA PERSONALE del bambino, del SUO pensiero, delle SUE capacità, delle SUE passioni, quando invece troppo spesso le scuole si preoccupano solo di "passare delle informazioni teoriche" e valutano l'alunno solo in base ai risultati di test orali e scritti individuali.

Ricordo che i miei professori dividevano l'ora di lezione in: interrogazione di uno o due malcapitati e spiegazione del capitolo successivo (per chi non faceva finta di ascoltare).
Tutto molto passivo, impersonale. Nessuna attività che coinvolgesse davvero la classe.
E qui passiamo al punto successivo. (intanto 3 a 1 per il SI)

LEZIONI:
A prescindere dalle materie in oggetto, le lezioni sono molto PRATICHEsi svolgono in modo PARTECIPATIVO per gli studenti, che in classe svolgono attività quali ricerche, presentazioni, progetti. Se hanno bisogno di usare la sala computer per approfondire un argomento, vengono mandati tranquillamente dall'insegnante, a patto di portare il risultato. C'è fiducia reciproca e rispetto tra professori e ragazzi.
NO alle passive spiegazioni dei capitoli di storia e ai compiti a casa del tipo "studiate da pag. 10 a pag. 30", SI alla responsabilizzazione dei ragazzi attraverso ricerche, realizzazione di progetti di gruppo, presentazioni creative individuali. 
In questo modo i ragazzi non imparano solo qualcosa, ma imparano anche a FARE qualcosa e questo mi sembra molto utile per il loro futuro. Un po' come si fa nei campus universitari americani e in seguito al lavoro.
(4 a 1 per il SI)

INSEGNANTI:
A parte la selezione di maestre e professori altamente qualificati, e che abbiano necessariamente avuto esperienze lavorative in Inghilterra, quello che mi ha piacevolmente colpito è il RAPPORTO UNO-A-UNO tra insegnanti ed alunni in cui i primi si impegnano a trattare singolarmente ogni ragazzo in base alle sue capacità ed attitudini.

In base alla mia esperienza scolastica, gli insegnanti ci chiamavano per cognome, come a voler mantenere un distacco, e non ci conoscevano veramente, non si preoccupavano della nostra crescita personale, non si chiedevano chi eravamo, quali erano le nostre passioni e cosa volevamo diventare da grandi.
Forse erano altri tempi e magari adesso non è più così neanche nelle scuole italiane, chissà, ma era una cosa che davvero non sopportavo.

Ad esempio ho trovato molto intelligente il fatto che, solo all'occorrenza, le classi possano essere divise in gruppi in base al livello di apprendimento degli alunni su quella particolare materia. 
Questo non vuol dire "mortificare un ragazzo" mettendolo tra i meno bravi, piuttosto valutare la sua propensione alla materia (quindi interessarsi alle attitudini del singolo alunno), aiutarlo con lezioni più semplici o con qualche spiegazione in più e soprattutto non lasciarlo indietro.  

Poiché l'unico scopo è quello di migliorare il rendimento del singolo individuo, invece di andare avanti con il programma allo stesso modo per tutti, disinteressandosi di chi ha meno familiarità con la materia, si realizzano esercitazioni specifiche per il gruppo di studenti meno portati.

Ho parlato con alunni di tutte le età durante il mio giro della struttura e a nessuno questo metodo aveva mai turbato in qualche modo, anzi mi hanno confessato che li spronava a fare di più e meglio. 
Ho trovato questi ragazzi sicuri di sé, partecipativi, entusiasti di frequentare quella scuola (pensavo non esistessero alunni felici di andare in classe!), indipendenti, con idee chiare sul loro futuro...insomma MATURI.
(5 a 1 per il SI)

SPORT E ATTIVITA' EXTRA:
Non esistono solo le classiche 2 ore di educazione fisica a settimana (in cui non si faceva quasi niente), tutt'altro... si fa tantissimo sport! La scuola è attrezzata di una palestra interna e di ampio spazio esterno ma, a partire da una certa età, i ragazzi vengono anche mandati in un centro polisportivo fuori dalle mura dell'istituto, per eseguire lezioni di nuoto.
Altro che "ora di chiacchiere con le amiche"... qui si lavora!

Inoltre sono previste lezioni di teatro e di musica collettive e, se l'alunno lo desidera, a pagamento ci sono anche lezioni individuali su qualsiasi strumento musicale!
Di nuovo: libera espressione del singolo e sviluppo delle sue personali capacità.
Concerti e rappresentazioni di fine anno rendono queste attività ancora più interessanti e impegnative.
Adoro una scuola non noiosa, che dedica tanto tempo anche all'arte: 6 a 1 per il SI.

RETTA SCOLASTICA:
Nota dolente di questo tipo di scuole che offrono tutto ciò sono i costi, che ovviamente sono molto alti. Non prendiamoci in giro, bisogna essere benestanti per potersela permettere o fare tanti sacrifici, ancora di più se i figli sono più di uno.
Conti in tasca, foglio alla mano, bisogna capire se si può o meno affrontare una spesa del genere...che mensilmente equivale all'affitto di un appartamento di media grandezza.
Punto negativo: 6 a 2 per il SI.

GIORNATA TIPO:
Le lezioni iniziano alle 9 del mattino e terminano alle 15:30, ma anche oltre se ci sono attività extra curriculari scelte a pagamento. Quindi si pranza a scuola, con mensa interna self service.
Si frequenta dal lunedì al venerdì, il sabato è festivo.
Se dovessi tornare a lavorare... direi che orari migliori per i tenere occupati i miei figli, non li potrei chiedere!
7 a 2 per il SI.

AMBIENTE:
La mia preoccupazione era: ci saranno tutti figli di politici o attori o comunque tutti ragazzi provenienti da famiglie ricche? E come si sentiranno i miei figli a paragone con le loro vacanze e i loro agi?
Poi, ho parlato con una ragazza al penultimo anno e mi ha detto che proviene da una famiglia normalissima e come lei la maggior parte dei compagni di scuola.
Una volta, anni fa, c'era una sorta di "selezione naturale" ed i ricchi venivano alla scuola internazionale, adesso ci va chiunque, di qualsiasi ceto sociale.
Certo, qualche eccezione c'è, ma si conta sulle dita di una mano e non è assolutamente discriminante verso la maggioranza. Meno male!
Quindi un buon ambiente ma assolutamente non snob. 8 a 2 per il SI.

Ecco: a conti fatti pare che questa scuola sia più che qualificata per accogliere i miei figli... ed il fatto che dopo la visita io abbia pensato "wow, che bella esperienza di crescita fanno questi ragazzi, come avrei voluto avere la stessa possibilità" mi fa capire che in fondo ho già deciso.

Certo, i ragazzi che escono da lì saranno meno "colti", Dante e Boccaccio non li sapranno a menadito... ma in fondo nella vita di tutti i giorni è così importante? O è più importante sapersi relazionare con persone di qualsiasi nazionalità, essere praticamente bilingue, avere forte autonomia, fiducia in sé stessi e idee chiare sul futuro? 
A cosa serve studiare tanti filosofi e letterati quando nella vita di tutti i giorni (e nel lavoro futuro) servono: pragmaticità, concretezza, problem soling e apertura mentale? 

Approccio teorico VS approccio pratico, questa è in fondo la più grande differenza. 

E se consideriamo che usciti dalla maggior parte delle scuole italiane molti ragazzi non sanno che università scegliere o addirittura si barcamenano tra corsi di formazione e master post laurea per avere una conoscenza più pratica di quanto studiato per anni... forse tocca considerare di rivedere tutto il metodo fin dall'inizio.

Chissà, forse gli inglesi in questo hanno da insegnarci qualcosa...


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