giovedì 23 ottobre 2014

Il Mio Workout


Sono sempre stata una ragazza abbastanza sportiva. Fin da piccola ho praticato qualsiasi tipo di sport, in maniera amatoriale: pattinaggio, pallavolo, ginnastica artistica, tennis, nuoto e infine da adolescente danza moderna, corsa e palestra.

Ora che sono una mamma ho ovviamente meno tempo da dedicare a me, ma non per questo rinuncio ad allenarmi... basti pensare che ho fatto acquagym fino all'ottavo mese di gravidanza e al 40esimo giorno di vita di Matteo ho ricominciato un corso di yoga!

Certo, la mia routine sportiva si è totalmente stravolta... prima dalle 19 alle 20:30 non c'ero per nessuno, ora è il momento più caldo della giornata tra bagnetto, pappa e nanna di mio figlio!

Fino a poco tempo fa mi sembrava una cosa naturale praticare sport quotidianamente, ma ultimamente ho conosciuto donne (soprattutto mamme) che hanno smesso di farlo, iniziando a trascurarsi un po' a favore dei figli e della famiglia.

Ecco perché oggi voglio incoraggiare tutte loro a prendersi cura di se stesse e a non usare scuse come "non ho tempo", "sono troppo stanca", "non ne ho più la voglia" perché:

1) Il tempo si trova, ve lo assicuro. Se andare in palestra vi spaventa perché pensate di perdere troppo tempo, provate a comprare da Decathlon un tappetino e due pesetti. Una mezz'ora/tre quarti d'ora a giorni alterni per allenarvi in camera vostra o in salotto credo ve la possiate prendere (e soprattutto ve la meritate). Oppure mettetevi le scarpe da ginnastica, scendete sotto casa e fate una corsetta di mezz'ora.

2) La stanchezza è nella vostra testa. Non vi sto dicendo che non è vero che siete stanche, ma vi assicuro che muovervi un po' vi scaricherà dallo stress (ossia dalla "stanchezza mentale" che ci fa credere di essere stanche anche fisicamente).
3) La voglia vi torna appena iniziate a vedere i risultati. Appena vostro marito vi fa un complimento perché quella gonna vi sta davvero bene, appena la bilancia vi dice che avete perso un chilo, appena comprate un capo di una taglia in meno.

Infine ecco il mio workout settimanale, se per caso state cercando un'ispirazione su cosa fare quest'inverno.

- LUNEDI': 30 min di nuoto + bagnoturco

- MARTEDI': 1h di corso in palestra (gag o total body)
- MERCOLEDI': 30 min di nuoto + bagnoturco
- FINE SETTIMANA (sabato o domenica): partita di tennis con mio marito (1h) oppure 30 min di spinning (a casa ho una spin bike)

Il nuoto è uno degli sport più completi e a me piace perché scioglie anche i grassi, grazie al massaggio dell'acqua. L'attività aerobica invece (palestra, tennis, spinning) allena la struttura muscolare in modo più intenso e mi piace perché mi mantiene tonica.

Vi chiederete come mai concentro tutto il mio allenamento ad inizio settimana. Semplice: sono i giorni in cui mio figlio è al nido ed ho la mattina libera.

Questo per dimostrarvi che ognuna di noi ha una routine familiare, degli impegni e delle esigenze, ma basta imporsi di includere un allenamento quotidiano (anche minimo) tra le cose da fare ed il gioco è fatto. Se lavorassi ci andrei in pausa pranzo. Basta un piccolo impegno iniziale. Basta volerlo.

mercoledì 22 ottobre 2014

Come Affrontare I Terribili 2 Anni

Mio figlio ha da poco compiuto 21 mesi (1 anno e 9 mesi per intenderci) ed è nel pieno della fase dei "NO", del "E' MIO!" e dei capricci per qualsiasi cosa con tanto di sceneggiata a pugni stretti e piedi che battono a terra.
Con qualsiasi mamma io parli trovo che, nonostante i bambini abbiano caratteri diversi, vengano da famiglie eterogenee ed abbiano ognuno routine ed esperienze diverse, TUTTI attraversano questo periodo. E tutte le mamme me lo confidano con la stessa espressione di sconforto e stanchezza, alzando gli occhi al cielo come per cercare un sostegno dall'alto.

La fase dei "terrible two" (i terribili 2 anni) inizia verso i 18 mesi e si conclude intorno ai 3 anni... quindi dobbiamo tenere duro per circa un anno e mezzo! Durante questo periodo il ruolo del genitore è DELICATISSIMO. E' importante non fare sbagli (almeno non troppi) perché segneranno la crescita di nostro figlio.
Tante volte a me succede di perdere la pazienza (anche noi mamme siamo esseri umani) e di urlare a mio figlio, o di dargli una piccola sculacciata ma io per prima so che se riuscissi a mantenere la calma, avrei strumenti di gran lunga migliori a disposizione.
Vediamoli insieme:

  1. ASCOLTIAMO il nostro bambino. Anche se non sa ancora esprimersi, sicuramente riusciamo a capire le sue intenzioni, quindi mostriamoci interessati a lui quando richiama la nostra attenzione, anche se siamo al computer, stiamo cucinando o siamo impegnati in qualcos'altro. Dev'essere frustrante per lui, che già non sa parlare, vedere che non ci giriamo dalla sua parte quando cerca di dirci qualcosa.
  2. PARLIAMO con amore. Quando fa i capricci cerchiamo di spiegargli perché ha sbagliato, perché non si fa e rassicuriamolo sul fatto che in ogni caso lo amiamo. Non lo ammoniamo con frasi del tipo "sei stato cattivo!" oppure "sei il solito monello" perché in questo caso giudichiamo il suo modo di essere etichettandolo in modo negativo. Inoltre a furia di dirglielo, si sentirà tale e continuerà a comportarsi male. La giusta alternativa è qualcosa del tipo "Adesso non ti sei comportato bene, mamma non è contenta di quello che hai fatto". In questo caso stiamo sottolineando un comportamento sbagliato, che è limitato a quell'occasione particolare, a quell'azione specifica e che non va quindi a ledere l'identità del bambino.
  3. NO agli URLI e alle BOTTE. So che spesso le mani ci prudono e il tono di voce sale senza che ce ne rendiamo conto... in questo caso allontaniamoci per un attimo, contiamo fino a 10 e ripetiamo a noi stesse "è ancora piccolo, sono io a dovergli insegnare le cose, sono il suo esempio". Quindi torniamo da lui e affrontiamo il momento di crisi con più calma. I bambini imparano per imitazione, quindi se usiamo la violenza risponderanno con la violenza, se alziamo i toni lo faranno anche loro. 
  4. FACCIAMOLO SENTIRE IMPORTANTE. Se lavoriamo e lui trascorre la maggior parte della giornata al nido o con una baby sitter, sfruttiamo i momenti insieme nel miglior modo possibile. Giochiamo con lui, facciamoci coinvolgere nelle sue attività, facciamoci raccontare cos'ha fatto durante la giornata e ritagliamoci degli spazi solo nostri. Io con Matteo vado ad un corso di musicalità, lo porto in piscina a nuotare, spesso mi siedo al centro della sua stanza e mi dico "questo pomeriggio è tutto per lui". Così si sentirà amato e considerato... premesse fondamentali per farlo crescere sicuro di sé.
  5. Insegniamogli il valore della parola SCUSA. E' ancora piccolo per capirne il significato profondo, ma non è mai troppo presto per inserire questa parolina nel suo vocabolario. Facciamogli capire che questa parola (o in alternativa un abbraccio, un bacio o una carezza) è un modo per rimediare ad un errore fatto, per modificare un comportamento sbagliato in modo positivo, per comunicare agli altri che gli dispiace e non lo farà più.
  6. CASI ESTREMI. Quando un bambino vuole salire in piedi su una sedia o mettere in bocca il flacone del detersivo, quando non vuole essere legato in macchina o vuole giocare con un coltello, non ci sono giri di parole... ci vuole un secco NO. Senza urlare, semplicemente dirgli NO guardandolo dritto negli occhi. Poi, quando sarà lontano dal pericolo, possiamo anche spiegargli perché siamo stati così duri e diretti e quali sarebbero state le conseguenze della sua azione. Spesso però capita che la proibizione lo porti a desiderare ancora di più quella cosa quindi personalmente ho adottato un metodo che non piacerà alla vecchia generazione di mamme ma che io ho trovato molto efficace: fargli sperimentare in modo sicuro il pericolo. Quindi fargli toccare piano piano il coltello e fargli sentire che punge, inclinare leggermente la sedia per fargli vedere che potrebbe cadere, fargli sfiorare una cosa che scotta... così il bambino scopre sulla propria pelle il pericolo ma, essendo sotto la nostra supervisione, non corre in effetti alcun pericolo reale. Meglio così che un bambino che di nascosto ci disobbedisce con conseguenze molto più gravi.
  7. NON PRENDIAMOLA SUL PERSONALE. Anche se ci viene da pensare che ci provochino apposta, non è così! O meglio... le loro intenzioni non sono negative, stanno semplicemente affermando il loro carattere e spesso neanche loro non sanno cosa vogliono. Ma è vero che vogliono vedere fino a dove arriva la nostra pazienza, in un certo senso ci mettono alla prova per testare il nostro amore per loro, ma nelle loro azioni non c'è alcuna forma di cattiveria. Cerchiamo di ripetercelo spesso.
Crescere un figlio non è facile e la possibilità di sbagliare è dietro l'angolo... io stessa faccio errori in continuazione nonostante mi impegni ad essere la madre migliore possibile. Ogni piccolo sbaglio però è una crescita anche per noi mamme, per capire quali sono i nostri limiti e scoprire cose di noi di cui neanche conoscevamo l'esistenza... i nostri figli nel bene o nel male ci rendono delle persone migliori!




martedì 21 ottobre 2014

Cambio di Stagione



Ebbene si... il fatidico momento sta arrivando. Quello in cui mettiamo via abitini colorati, shorts e sandali, per fare spazio a maglioni di lana, calze pesanti e stivali. Il cambio di stagione invernale! (e qui ci starebbe bene la musica di sottofondo che fa "ta da da daaaaaa")

In primavera è così bello fare quello estivo... mettere via tutto il grigio e il nero del nostro armadio e lasciare spazio ai colori e all'allegria! Ma purtroppo non viviamo ai Caraibi (per me che sono nata al sud e in primavera, abituata quindi ad avere sempre il sole sopra la testa, sarebbe un sogno vivere in un posto dove fa sempre caldo!) quindi dobbiamo adattarci. Ma guardiamo il lato positivo della cosa... è un'ottima occasione per rinfrescare il nostro guardaroba!

Possiamo selezionare tutte le cose che non ci piacciono più e darle in beneficenza. In molte chiese fanno la raccolta degli abiti usati per darli a persone che ne hanno bisogno... è un bellissimo gesto di solidarietà e vi permetterà di liberarvi di ciò che non vi piace più o non vi sta più bene.

In alternativa esistono negozi che acquistano i vostri capi usati e li rivendono a prezzi scontati. In centro a Milano c'è Bivio, e sicuramente anche in altre città esistono soluzioni del genere. I capi devono essere in ottimo stato e puliti, la valutazione del prezzo si fa lì sul posto, in genere è intorno al 33% del loro prezzo di vendita. Per capi "preziosi" il cui prezzo di origine supera i 100€ c'è il contovendita: ossia i capi vengono lasciati in negozio per un massimo di 90 giorni e quando vengono venduti il ricavato si divide 50% al negozio e 50% a voi.

Dopo aver dato uno sguardo al vostro armadio ed aver eliminato ciò che non vi piace più arriva il momento più bello... quello di fare shopping! Avere "impoverito" il nostro guardaroba è un'ottima scusa per comprare qualcosa di nuovo, magari più in linea con la moda del momento. Fatevi un'idea chiara su quello che vi serve: magari gli stivali dell'anno scorso sono molto rovinati e tocca sostituirli con un nuovo paio, oppure notate che avete molti capi grigi e neri e manca un po' di viola, di beige o verde scuro (colori bellissimi da portare in inverno). Non andate in negozio senza sapere cosa davvero vi serve... rischiate di comprare cose che vi piacciono ma che magari avete già.

Da quando sono a Milano ho scoperto un negozio che non conoscevo: Diffusione Tessile. E' un outlet di abiti di marca (Max Mara, Max and co. Penny Black ed altri) ai quali viene tolta l'etichetta e venduti al pubblico a prezzi molto più bassi. Si trova di tutto: dalla maglieria, ai cappotti, alle scarpe, alle borse, agli accessori. C'è anche un reparto dove si vendono stoffe al metro ed una sarta è a disposizione della clientela per realizzare abiti su misura o per fare aggiusti ai capi acquistati in negozio.

Infine, date un'occhiata a questa guida per decidere come catalogare i capi... potrà esservi molto utile!
Buon cambio di stagione (e buon shopping) a tutte!!


lunedì 20 ottobre 2014

5 Acconciature Per Matrimoni

La stagione dei matrimoni dovrebbe essere (più o meno) finita, o quantomeno non ne abbiamo più uno a settimana.
Quest'estate ho ricevuto 5 inviti ma ho potuto partecipare solo a 3 di questi e mi sento fortunata... ci sono persone attorno a me che sono arrivate a quota 13 tra Maggio e Ottobre! 
Mai come quest'anno, durante questi eventi, ho visto donne con acconciature molto carine e sofisticate ed io stessa, che prima preferivo lasciare i capelli sciolti nei miei boccoli naturali, ho optato per qualcosa di diverso.

Volete vedere le mie ispirazioni? Eccole qua.


TRECCIA LATERALE: Ho realizzato questa acconciatura al matrimonio di mia cugina... l'effetto non era proprio uguale perché i miei capelli, purché tanti, sono più fini e la treccia è risultata più sottile.
Mi piace perché: la treccia per me è sinonimo di raffinatezza e questa in particolare, che parte dall'attaccatura dei capelli, crea anche un volume naturale sopra la fronte che secondo me è assolutamente indispensabile.



SCIOLTI CON PICCOLA TRECCIA: Così sono andata al matrimonio di un amico di infanzia (nonché primo fidanzato!). 
Mi piace perché: è una soluzione super comoda e molto naturale. Grazie alla treccia in alto i capelli stanno a posto ma le lunghezze sono lasciate libere in morbide onde.


SCIOLTI CON MOLLETTA PER GONFIARLI ALLA RADICE: Questa in realtà è la mia pettinatura quotidiana. Avendo i capelli mossi ed l'attaccatura come quella in foto, non so vedermi con il ciuffo libero... che non saprei dove mettere. Per il matrimonio di una delle mie migliori amiche (dove ero la damigella) ho quindi optato per qualcosa che conoscevo e già amavo. Semplice ma efficace. Mi è bastato intervenire con il ferro sulle lunghezze per aggiustare i miei ricci naturali e definirli meglio.
Mi piace perché: mi sta bene!


CHIGNON CON TRECCIA: Se fossi andata al quarto matrimonio mi sarei sicuramente fatta fare qualcosa del genere.
Mi piace perché: unisce la raffinatezza dello chignon all'eleganza della treccia. In questo modo una pettinatura che potrebbe essere banale è assolutamente originale!


CODA BASSA: Per il quinto matrimonio (un collega di mio marito), sarebbe stata perfetta.
Mi piace perché: E' un sempreverde, chic e naturale. Adatto a qualsiasi tipologia di vestito.

sabato 18 ottobre 2014

Zuppa alla Andy (ossia alla me!)

Adoro le zuppe!! :)
Sono una delle cose che amo della stagione invernale... quindi, dato che tra poco metteremo l'ora solare ed entreremo ufficialmente nel periodo freddo dell'anno, ho deciso di condividere con voi una ricetta di mia invenzione.

Tutto è nato quando ho assaggiato la zuppa Tom Yum a Maui, nelle isole Hawaii. E' una zuppa di origine thailandese e me ne sono letteralmente innamorata! Non è facile però trovarne gli ingredienti (come le foglie di lemongrass e i gambi di coriandolo) quindi una sera che avevo ospiti a cena (a proposito: io ADORO avere gente a cena) ho deciso di "riadattarla"... ne è nata una zuppa di pesce dal gusto esotico che ha fatto impazzire i miei ospiti!

Se anche a voi piacciono i sapori orientali, provatela! Sembra complicata ma giuro che non lo è!

Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr di salmone
- 8 gamberoni (in alternativa una quindicina di gamberetti freschi)
- 500 gr di vongole
- 2 Lime
- Zenzero fresco
- Latte di cocco (una confezione)
- 1 Grossa Cipolla (tipologia a scelta)
- 2 Carote
- 1 litro di Brodo vegetale
- Olio e sale q.b.
- Peperoncino q.b.

Preparazione:

  1. Per prima cosa fate spurgare le vongole in abbondante acqua salata. Questo passaggio fatelo nel pomeriggio, così le vongole avranno il tempo di pulirsi per bene. In ogni caso due ore bastano per eliminare l'eventuale sabbia ancora intrappolata nei gusci.
  2. Tagliate la cipolla a fettine sottili e fatela rosolare in un pò d'olio e acqua. Aggiungete le carote tagliate a rondelle e lasciate ammorbidire per una ventina di minuti.
  3. Durante questi 20 minuti tagliate il salmone a cubetti non troppo piccoli, sciacquate i gamberoni e mettete entrambi da parte.
  4. Aggiungete alla base di cipolla e carote il brodo vegetale (per questioni di tempo e praticità io qui ho usato il dado), insieme allo zenzero fresco tritato (la quantità sta a voi e al vostro gusto personale, io di solito ne metto circa 50 gr), il latte di cocco, la buccia grattugiata del lime e il sale. Fate bollire a fuoco basso per 30 minuti.
  5. Aggiungete le vongole pulite, dopo 5 minuti i gamberoni, dopo 5 minuti il salmone. Quando tutti gli ingredienti saranno dentro la pentola, fate bollire per altri 5 minuti e poi spegnete. In questo modo il salmone sarà cotto ma non troppo, restando così morbido, e le vongole ed i gamberoni, che hanno cotto un po' in più, avranno avuto il tempo di rilasciare il loro sapore.
  6. Servite aggiungendo un filo d'olio a crudo e del peperoncino fresco a piacere.
Consiglio importante: Io ho scelto salmone, vongole e gamberi perché credo siano un buon mix in una zuppa, ma se non vi piacciono potete cambiare la tipologia di pesce e mettere moscardini, calamari e perché no... alici o altri pesciolini piccoli. In alternativa, se non amate il pesce, potete realizzarla con pollo, funghi e patate... è ugualmente squisita!!

Non ho una foto del mio piatto, ma più o meno è venuto così.
Buon appetito! :)

venerdì 17 ottobre 2014

Un Marito Sempre In Viaggio

"Amore la prossima settimana devo partire per il solito viaggio in America, starò via 10 giorni! A fine mese poi devo andare a Roma per dei meeting e a novembre ho una convention di 3 giorni a Bologna..."
Alle mogli dei medici, degli ingegneri, dei dirigenti d'azienda o dei consulenti queste parole potrebbero risuonare familiari. Ma parlo anche a tutte le mie amiche, mogli degli avvocati, dei commercialisti o degli imprenditori che spesso cenano da sole o i cui figli vanno a letto senza riuscire a dare la buonanotte ai loro papà. 

Dalla frase di mio marito potrete pensare: "ecco...il classico caso in cui lui ha una seconda famiglia!", ma il mio post di oggi non parla di fiducia, perché premessa è che CI FIDIAMO DEI NOSTRI MARITI.
Partendo dal presupposto che i nostri compagni sono delle brave persone, (magari un'altra volta affronteremo il tema del tradimento) vorrei suggerire come affrontare questi momenti di "solitudine", io che (ahimè) sto diventando un'esperta.
  • Prima di tutto cerchiamo di non fargli pesare che è via. E lo dico a me in prima persona, che ad ogni telefonata esclamo "mai più così tanto tempo fuori casa, ok?". Dobbiamo sostenere i nostri mariti, cercando di pensare che anche per loro non è una passeggiata: è stancante viaggiare, star lontano da casa, da noi e dai figli. Quindi diamoci un pizzico sulla pancia prima di sbuffare al telefono e sfruttiamo i momenti di conversazione per ascoltarli e a nostra volta raccontargli com'è andata la giornata... in questo modo accorceremo anche le distanze!
  • Sfruttiamo il tempo a disposizione per fare qualcosa solo per noi. Leggere quel libro che è sul comodino da settimane, mangiare qualcosa che non prepariamo mai perché a lui non piace, dormire a quattro di bastoni, guardare film super romantici piangendo davanti alla tv senza essere prese in giro. Da un certo punto di vista... non è una forma di libertà?
  • Pensiamo che in fondo il suo lavoro è importante per tutta la famiglia. Grazie alla sua professione possiamo permetterci un certo stile di vita, ed anche se non è l'unico a lavorare, i suoi sforzi sono sicuramente di grande aiuto al bilancio familiare di fine mese.
  • Prepariamogli una sorpresa. Potrebbe essere un week-end fuori città per farlo rilassare, ma basta anche una cenetta a lume di candela dove avrete preparato il suo piatto preferito. Certo è che se, appena varca la soglia di casa, ci trova in pigiama e bigodini, stressate e stanche, potrebbe anche voler tornare indietro... e non è quello che vogliamo. Lasciamo le scene alla Pina e Fantozzi alla cinematografia italiana degli anni '90, che ne dite?
Sono cresciuta con un padre che lavorava dalle 6 del mattino alle 9 di sera, 6 giorni su 7, 12 mesi l'anno ed un po' questo mi ha segnata. La figura di riferimento della mia infanzia ed adolescenza è sempre stata mia madre... mio padre sapeva poco di me finché non ha deciso di andare in pensione. 
Ci siamo "conosciuti" quando io avevo 25 anni e lui 55. 

E adesso che sono mamma il mio primo pensiero è: "non voglio che Matteo soffra l'assenza del padre, come è successo a me". Ecco il perché del mio ultimo (ma non meno importante) consiglio.
  • Lasciamo a nostro marito del tempo con i nostri figli. Ne ha tanto da recuperare. Quando riesce a tornare un po' prima, facciamo in modo che sia lui a dar da mangiare ai bambini o a fargli il bagnetto. Guardiamoli giocare insieme e godiamoci lo spettacolo. Nel week-end lasciamo a lui compiti o mansioni da fare con i ragazzi, come la spesa o insegnargli ad andare in bicicletta. I nostri figli saranno felici, i nostri mariti si sentiranno di nuovo padri e noi... avremo del tempo libero per rilassarci!




    giovedì 16 ottobre 2014

    Eccomi Qua!

    Ho sempre pensato che scrivere volesse dire “fermare il tempo”, lasciare traccia del nostro passaggio, imprimere momenti e ricordi unici che così rimangono eterni… un pò come una fotografia. 
    Ecco perchè ho una collezione infinita di diari che ho iniziato a scrivere da quando ero bambina. All’inizio era un gioco, un passatempo, poi è diventata una vera e propria passione.
    Mi piace scrivere quando viaggio, quando mi accade qualcosa di importante, quando la mia vita subisce un cambiamento… prendere la penna in mano mi rilassa e mi fa credere che le emozioni di quel momento rimarranno per sempre.

    Da quando sono sposata ed ho un figlio, ho deciso di scrivere un “diario di famiglia”, delle pagine tutte nostre che conservino la memoria dei momenti e delle sensazioni della nostra vita, che è facile dimenticare altrimenti.

    Sono sempre stata definita dalle mie amiche "Cosmogirl" a causa della mia passione per la bellezza, il make up e le riviste di moda. Il mio stile in tutte le cose (che ormai è diventato il mio motto) è... "SEMPLICE"! 
    Da quando sono diventata mamma di Matteo la mia vita è ovviamente cambiata, nuove priorità, nuovi impegni, nuovo stile di vita... ma nonostante tutto sono rimasta quella che ero, ecco perché adesso mi piace definirmi una "CosmoMum"!


    Il mio blog è per tutte le DONNE che vogliono consigli sulla cura della propria persona, per tutte le MAMME che, come me, si confrontano con problemi quotidiani di gestione familiare, per tutte le MOGLI che vogliono avere la casa perfetta e piatti prelibati ogni sera a tavola.

    Il mio blog è un luogo di incontro tra "amiche virtuali", per scambiarci idee, suggerimenti, soluzioni. Ma è anche un posto dove riflettere, chiedere aiuto ed avere incoraggiamento.
    Rifugiarsi qui vuol dire essere se stesse... nel miglior modo possibile!