Essendo entrambi (io e mio marito) "esiliati" al nord, non abbiamo i nonni qui a Milano. Nessuno zio, nessun cugino, nipote, cognato... insomma nessuna forma di parentela.
Nel raggio di centinaia di km, la nostra famiglia siamo solo noi 4.
E considerando che mio marito lavora tantissimo (e torna anche abbastanza provato) ho dovuto, per forza di cose, organizzarmi e cercare qualcuno che mi desse una mano, con i bambini e con la casa. Che mi permettesse di avere un po' di tempo libero, di andare in palestra o anche solo di fare una doccia e godermi il relax di quel momento.
Non lavoro, ma da quando Matteo aveva 10 mesi ho una persona che mi "allevia le giornate", l'ho sempre avuta... fino a 3 settimane fa.
Tre, maledettissime, settimane fa la nostra baby sitter/donna di casa si è infortunata (per fortuna non qui a casa nostra) e mi ha letteralmente (ma temporaneamente) abbandonata dall'oggi al domani.
Per un attimo mi sono vista persa:
- La scuola è finita
- Siamo ancora in città per un mesetto
- Sono SOLA con i miei due figli di 1 e 3 anni e mezzo (lei appena diventata bipede va ovunque x scoprire cose nuove, lui in piena fase di capricci e di provocazioni alla sorellina)
- La casa dovrà pur essere pulita e i panni stirati in qualche modo
- Fa un caldo bestiale e non abbiamo l'aria condizionata (non c'entra molto ma nel pessimismo del momento ci stava)
- Sono sola con i bambini 24h su 24 (l'avevo già detto?)
Poi ho fatto un po' di ricerche e sono riuscita a contattare una donna che veniva a pulire casa anni fa... ok, almeno una cosa l'ho risolta.
Così mi sono fatta forza. "Ma che sarà mai gestirli entrambi per tutta la giornata? Andremo a fare tante passeggiate, mangeremo gelati, andremo a rinfrescarci in piscina, ci divertiremo un mondo anche giocando in casa!" "E in più stirerò anche un po' e farò qualche pulizia"
In fondo tante donne lo fanno, no?
Questa era la teria, vediamo la pratica.
Le nostre passeggiate: "Mamma sono stanco! Voglio tornare a casa! Ho sete, ho caldo, ho fame, ho sonno!" "Amore ma siamo appena scesi di casa ed hai la tua bici!"
I nostri gelati: "Amore che gusto vuoi?" "Fragola!" "Sicuro solo fragola?" "Si"... dopo due leccate "Ma io volevo il cottolatooooooo!!!"
E dall'altro lato la dolce Camilla Camomilla che alla vista del gelato del fratello si trasforma magicamente in Camilla Godzilla, urlando come una disperata. Ok, usciamo da qui.
I nostri pomeriggi in piscina: "Mamma voglio la pistola ad acqua di quel bimbooooo! La voglio la voglio è miaaaaa!" e parte la lunga serie di scuse alla mamma di turno perché Matteo ha strappato di mano al figlio un gioco che non gli appartiene, mentre mi giro e Camilla è scomparsa. "Oddio dov'è mia figlia?" disperata la cerco in piscina, visualizzandola già annegata e perdendo 10 anni di vita, mentre la bagnina candidamente me la riporta "stava gattonando verso l'uscita!"
I momenti a casa: "aaaaahhhh!" "no camilla, tu no!" "ngueeeeee" (sono le urla e i pianti di entrambi che si litigano i giochi). Moment act, saltami addosso.
E infine la sera, mio marito ovviamente a cena fuori per lavoro (per lavoro? o sta scappando da noi?), dopo cena sono distrutta e non ho la forza di metterli a letto, così tutti a lettone.
E lì partono i salti sul letto, i giochi coi cuscini, puntualmente Matteo fa male a Camilla, lei piange ed io mi inca..., ehm perdo la pazienza. E ci addormentiamo dopo infiniti minuti (che a me sembrano ore) di "sshhhh" "basta!" "silenzio!" "state fermi!".
Ma le altre mamme come fanno?
Ok forse lavorano e quindi staccano la spina, o forse si fanno aiutare dai nonni, o forse i loro mariti tornano prima a casa o forse... o forse si esauriscono come me e vanno avanti sperando che domani sia un giorno migliore.
Sicuramente in questi giorni ci sono stati anche (alcuni) momenti sereni. Ho sentito il grande ripetermi spesso "mamma ti amo!" e la piccola dipendere totalmente da me, me li sono goduti appieno non mollandoli un attimo, ma a fine giornata mi rendevo conto di aver sempre urlato un po' in più di quanto avrei voluto e di aver rimproverato Matteo più volte di quanto mi sarei immaginata.
E' davvero così che voglio vivere, che voglio il rapporto coi miei figli? NO. NO. NO.
Benvenuti aiuti, benvenuta baby sitter, benedetti i soldi spesi per farci aiutare da qualcuno che ci allevia le giornate e ci permette di dedicarci a noi stesse. Io per 3 settimane non mi sono neanche guardata allo specchio x stare a controllare loro... e non è vita.
Vogliamo parlare della mamma che ha soffocato la figlia di 7 mesi perché non ce la faceva più a sentirla piangere? O di tutte quelle che, esaurite e stressate, perdono qualsiasi tipo di rapporto e di dialogo coi propri figli? O ancora di quelle che si ammalano, si fanno prendere dall'esaurimento, si trascurano, si deprimono?
Mamme, fatevi aiutare... perché alla fine di queste 3 settimane mi è anche capitato che la mano partisse più spesso, senza che riuscissi a controllarla. E questo è un chiaro segno che ho bisogno di tempo lontano dai miei figli... si, avete capito bene, di allontanarmi da loro, per essere una mamma migliore quando ritorno a casa.
E per la cronaca: non vedo l'ora ricominci la scuola!