Martedì scorso è stato uno di quei giorni, sapete... quando stare col proprio figlio è davvero difficile, in cui ti saresti stancata molto meno lavorando 8 ore di fila in un cantiere (psicologicamente almeno).
Ecco, è stato uno di quei giorni in cui mio figlio si è lamentato per ogni cosa, nulla gli andava bene, voleva giocare con me ma dopo pochi minuti già si annoiava e buttava tutto all'aria, voleva fare una torta ma pretendeva fosse pronta subito... insomma uno di quei giorni in cui ho maledetto il fatto che fuori il tempo fosse brutto!
Alla fine, quando sono riuscita a metterlo (e mettermi) a letto, ho iniziato a pensare a cosa potrei fare per cercare di "educarlo" alla pazienza e all'attenzione.
Sta attraversando la fase tipica della sua età (poco più di due anni) in cui i bimbi sono frettolosi ed impazienti, vogliono tutto e subito, non capiscono il concetto di aspettare per realizzare o ottenere una cosa...
In più il suo temperamento vivace e molto attivo lo porta a stancarsi presto di un gioco, ad essere poco applicativo e a passare da una cosa all'altra senza terminare la prima.
Ma soprattutto ad urlare, correre e saltare come fosse un leone in gabbia.
Sta attraversando la fase tipica della sua età (poco più di due anni) in cui i bimbi sono frettolosi ed impazienti, vogliono tutto e subito, non capiscono il concetto di aspettare per realizzare o ottenere una cosa...
In più il suo temperamento vivace e molto attivo lo porta a stancarsi presto di un gioco, ad essere poco applicativo e a passare da una cosa all'altra senza terminare la prima.
Ma soprattutto ad urlare, correre e saltare come fosse un leone in gabbia.
Sicuramente crescendo le cose cambieranno da sole, ma forse potrei fare qualcosa per aiutarlo a placare il suo temperamento? Invece di aspettare che impari da solo a giocare con calma, c'è qualcosa che posso fare per aiutarlo ad avere più pazienza, per insegnargli ad aspettare quel minuto in più?
Forse si.
Premetto però che i momenti di pura "follia distruttiva" magari sono un bene... lo aiutano ad esprimersi e a sfogarsi, quindi ben vengano. Ma l'importante è che non ci siano SOLO quelli.
Detto questo, ecco le attività che ho scoperto aiutano un bambino vivace a rilassarsi e a concentrarsi.
1) DISEGNARE O COLORARE:
1) DISEGNARE O COLORARE:
Aiuto! Qui non ci siamo ancora per niente!
L'indole di mio figlio: di solito o prende un colore e scarabocchia freneticamente oppure fa piccoli puntini e vuole subito girare pagina. In questo modo finisce un album in 3 minuti avendo colorato pochissimo su tutte le pagine.
2) LEGGERE LIBRI:
Questa attività lo calma molto. Ci sediamo sul letto e leggiamo le favole, siamo sereni e tranquilli, quindi ne approfitto per farlo non solo prima di andare a nanna, ma anche in altri momenti della giornata, quando i giochi lo hanno stancato.
L'indole di mio figlio: lo porta a sfogliare le pagine velocemente per arrivare subito alla fine.
Cosa faccio per calmarlo: gli indico le figure di quella pagina, cerco di farlo concentrare su quel personaggio o su quell'azione particolare e in ogni caso riassumo molto la storia. Quando proprio diventa impaziente gli dico: "amore aspetta, sennò la mamma non riesce a raccontarti tutta la storia".
3) COSTRUIRE:
I Lego sono un gioco che adora e che per fortuna lo impegna per più di 5 minuti.
L'indole di mio figlio: quando non riesce ad attaccare insieme i pezzi si lamenta e si arrabbia finendo per buttare tutto all'aria piuttosto che tentare di nuovo. Quando poi riesce a costruire qualcosa non aspetta neanche di vederla finita perché la sua soddisfazione è quella di buttarla giù.
Cosa faccio per calmarlo: gli dico spesso "bravo!" anche se ha messo insieme solo due pezzettini. Lo incoraggio a continuare con calma e lo aiuto dove ha bisogno facendogli vedere come si fa. Lo elogio e gli dico che con la pazienza si ottiene tutto.
4) CUCINARE:
Ultimamente mi chiede sempre di farlo insieme a me e lo accontento volentieri dandogli piccoli compiti.
L'indole di mio figlio: vorrebbe che la pappa fosse pronta subito e durante la preparazione è un continuo lamentarsi e chiedere quando si mangia.
Cosa faccio per calmarlo: gli descrivo ogni singolo passaggio ("sto unendo il burro alla farina", "adesso aggiungiamo le uova") cercando di coinvolgerlo in piccoli compiti come mescolare, pesare qualche ingrediente. Laddove vedo che sta solo facendo casino (odio sporcizia e disordine ovunque) gli do un pezzettino dell'impasto e lo faccio pasticciare in modo che non rovini le mie creazioni.
5) INCASTRI:
Tra i suoi giochi preferiti ci sono gli incastri. Di veri e propri puzzle ancora non possiamo parlare anche se riesce a ricomporre immagini di 4 pezzi.
L'indole di mio figlio: vuole che, una volta capito dove va il pezzo, non abbia la pazienza di incastrarlo completamente oppure si innervosisca se non ci riesce.
Cosa faccio per calmarlo: lo elogio dicendogli spesso "bravissimo!" e lo aiuto ad inserire i pezzi negli appositi spazi quando inizia ad innervosirsi, ripetendogli sempre di fare tutto con calma e che ci riuscirà senz'altro.
6) TAGLIA E INCOLLA:
Per ora l'abbiamo fatto solo una volta, ma la novità di forbici e colla lo ha tenuto seduto per più di 10 minuti!
L'indole di mio figlio: prendere in mano le forbici e tagliare ovunque, usare la colla come un pennarello e pasticciare ovunque senza un criterio.
Cosa faccio per calmarlo: gli spiego come si usano le forbicine (ovviamente stondate) e che si gioca insieme alla mamma, perché sono pericolose. Gli do in mano piccoli pezzetti di carta e lo aiuto a creare un collage. Non è facile, ma almeno è una novità.
7) METTERE IN ORDINE:
Eh si... io non metto MAI in ordine da sola, ma chiedo sempre a mio figlio di farlo insieme a me. Non amo disordine e caos in camera e voglio insegnargli che finito un gioco si spegne e si mette a posto prima di iniziarne un altro. (troppo maniacale?)
L'indole di mio figlio: dopo aver messo due o tre cose nel cesto dei giochi già si distrae e ne prende un'altra per giocare.
Cosa faccio per calmarlo: canto la canzoncina di Mary Poppins "con un poco di zucchero la pillola va giù...". E un po' funziona! A lui le canzoni piacciono molto ed enfatizzando la parola GIU' unendola al gesto di mettere il gioco al suo posto, riesco ad attirare la sua attenzione e a tenerlo concentrato su quell'azione.
Inoltre gli dico sempre che se mette tutto a posto, non perderà nessun gioco ed avrà tanto spazio per scatenarsi!
Ovviamente con tutti gli altri giochi (macchinine, strumenti musicali, palle, racchette, lavagnette parlanti, fattorie musicali, peluches ecc) si sfoga, esplora, sperimenta, spesso li butta per aria e li distrugge.
In quel caso gli spiego che è un peccato, ma va bene anche quello, è giusto anche che si esprima in modo libero secondo la sua indole... altrimenti non sarebbe un bambino vero! :)
In quel caso gli spiego che è un peccato, ma va bene anche quello, è giusto anche che si esprima in modo libero secondo la sua indole... altrimenti non sarebbe un bambino vero! :)
Il mio scopo al momento è quello di insegnargli che reagire bruscamente di fronte agli insuccessi non serve a nulla, ma piuttosto capisca che con la calma e la pazienza si riesce ad ottenere tutto.
E poi (lo dico prima a me stessa e poi a voi) NON DEVO AVERE ASPETTATIVE sul risultato finale. E' ovvio che un bambino di 2/3 anni non farà mai le cose nel modo in cui vorremmo o lo faremmo noi.
Se alla terzultima pagina di una storia vuole chiudere il libro senza terminare di leggerla, pazienza... domani arriveremo alla penultima.
Se non riesce a fare una torre minimamente alta che subito vuole buttarla giù, pazienza... domani sarà un pezzettino più alta.
Se non vuole colorare col colore giusto nello spazio giusto, ma scarabocchiare tutto l'album... pazienza, è il suo modo per capire come funzionano i pennarelli.
No quindi a fare le perfettine: il segreto è SPIEGARE CON CALMA senza però pretendere che l'insegnamento venga subito percepito e messo in pratica.
Se quotidianamente diamo a nostro figlio l'imput giusto... un giorno, quando meno ce l'aspettiamo, all'improvviso ci sorprenderà.
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