Ci siamo anche stavolta... la mia gravidanza volge al termine e stiamo per partire per questo nuovo grande viaggio: saremo in quattro!! :)
Non so voi mamme come avete vissuto la vostra seconda gravidanza, ma per me è stata molto meno "goduta". Ho avuto pochissimo tempo per fermarmi a pensare, per coccolare la mia pancia e per parlare con la mia bimba.
Di solito i secondi figli sono più trascurati rispetto ai primi, "crescono da soli" si dice, l'avete mai sentito?
Perché obiettivo numero uno è ancora il benessere del primogenito: si deve evitare a tutti i costi di farlo ingelosire, bisogna fargli accettare benevolmente il nuovo arrivato senza MAI dare l'impressione che adesso avrà coccole a metà.
Quindi si inizia fin dalla gravidanza a cercare di non urtare la sua sensibilità, continuando a giocare con lui, prendendolo in braccio più di quanto dovremmo e insegnandogli, mano a mano che la pancia cresce, che arriverà un fratellino o una sorellina a giocare con lui.
Insomma, c'è tanta psicologia infantile dietro l'accettazione del nuovo arrivato nel nucleo familiare, perché in effetti è un periodo abbastanza delicato per chi si ritrova un "estraneo" in casa, che attira l'attenzione di mamma e papà.
Vediamo quindi in pratica cosa fare (e cosa evitare) per mantenere gli equilibri e non creare gelosie una volta partorito il secondogenito.
1) Dopo il parto è preferibile che il primo figlio entri nella stanza d'ospedale della mamma senza che ci sia il neonato. Dopo essersi accertato che la mamma sta bene (i bimbi soffrono al pensiero che la mamma soffra), sarà pronto per conoscere la sorellina/il fratellino.
Esperti dicono che questo momento è particolarmente delicato e se il primogenito trova la mamma con il fratellino/la sorellina in braccio, a coccolarlo/a o ad allattarlo/a, si potrebbe sentire subito "messo da parte" o "rimpiazzato".
2) Il secondogenito potrà portare un regalino al fratello maggiore, per ringraziarlo dell'accoglienza in famiglia. In realtà questo serve da una parte ad "addolcirgli un po' la pillola", e dall'altra a fargli capire che il neonato è buono e gli vuole bene.
Alcuni suggeriscono che lo scambio di regali sia reciproco: in questo modo si insegna al più grande ad essere gentile e a dimostrare affetto a qualcuno che d'ora in poi farà per sempre parte della sua vita.
Attenzione però a non creare forzature!! Se il bambino si rifiuta di esprimere un gesto d'affetto simile, non bisogna MAI imporglielo, si rischia l'effetto opposto.
3) I primi mesi saranno molto delicati e, allattamento a parte, l'attenzione dovrà essere più sul primo figlio. Mai dirgli che siamo stanche perché la sorellina/il fratellino ci ha fatto dormire poco la notte o che non abbiamo tempo di giocare con lui perché dobbiamo cambiare o tenere in braccio il piccolino.
E' proprio così che si creano gelosie e andremmo a confermare la paura del grande che, per colpa del neonato, abbiamo meno tempo da dedicargli. Tutto invece dovrà essere quanto più simile possibile alla routine che si aveva prima del parto: coccole, rito della nanna e della pappa, giochi, favole e tutto il resto.
Il primogenito non dovrà avvertire che il nuovo arrivato gli ha "tolto" qualcosa, piuttosto che le cose sono rimaste le stesse... o che addirittura sono ancora più belle!
4) Parlare molto col primo figlio, a prescindere dall'età che ha.
Bisognerà spiegargli che alcuni comportamenti del fratellino/sorellina, a lui adesso incomprensibili, li aveva anche lui alla sua età: anche lui piangeva spesso, durante il giorno mangiava e dormiva solamente, non sapeva parlare né far nulla da solo ecc.
I bambini vanno coinvolti, sia con le spiegazioni che in tante piccole attività, come il bagnetto o facendogli dare il biberon. Il primogenito così si sentirà utile e responsabile invece che messo da parte.
5) Sarà importante ritagliarsi dei momenti solo per lui, dedicare al grande certe attività, in cui il secondogenito non è contemplato.
Ad esempio: accompagnarlo e andarlo a prendere a scuola, chiacchierando durante il tragitto su come ha trascorso la giornata; portarlo a fare sport e tifare per lui; decidere un giorno di andare a fare una passeggiata insieme, prendere un gelato o qualsiasi altra cosa mentre il neonato dorme o è a casa con la baby sitter o sta con il papà.
Insomma: fargli sentire la nostra presenza, il nostro interesse e il nostro amore ESCLUSIVO per lui.
Ovviamente adottare comportamenti del genere non vorrà dire riuscire ad evitare del tutto crisi improvvise, pianti e lamenti più frequenti del solito o comportamenti strani da parte del vostro primo figlio... ma sicuramente gli renderete molto più semplice l'accettazione del nuovo arrivato.
Quindi anche se si sente sicuro di sé, grazie ai vostri impeccabili atteggiamenti da mamma premurosa e presente, mettete in conto che vorrà lo stesso attirare la vostra attenzione e non sempre lo farà nel modo giusto.
6) Per questo dovrete continuare a rassicurarlo e a stargli vicino.
Ci sono bambini che vogliono tornare al pannolino, altri che vogliono dormire nel lettone con mamma e papà anche se non l'hanno mai fatto, che vogliono essere imboccati quando prima mangiavano autonomamente... insomma potrebbero subire una "regressione" perché inconsciamente vogliono "imitare" il più piccolo che con questi atteggiamenti ha il vostro tempo e le vostre attenzioni.
Niente panico: spiegategli che il neonato non sa fare tante cose in cui invece lui è bravissimo, lodatelo, fatelo sentire importante, congratulatevi con lui per la sua indipendenza e STATEGLI TANTO VICINO. Questa è la parola d'ordine, l'unica regola che funziona davvero.
Sicuramente non sarà facile, ora che avevamo trovato un equilibrio in tre, se ne sta per ristabilire uno nuovo, ancora più delicato e complesso se vogliamo. Ma il lato positivo è che noi mamme siamo più preparate e sicuramente più sicure di noi stesse rispetto alla prima gravidanza.
Quindi forza e coraggio... facciamo di nuovo questo salto, e scopriremo che sarà un viaggio meraviglioso! ;)