Chi mi conosce sa che non potrei mai fare il medico, l'osterica, l'infermiera o qualsiasi altra professione ospedaliera.
Svengo spesso durante un semplice prelievo; aghi, vene, sangue e quant'altro mi fanno una grande impressione; il solo pensiero di come funzionano gli interventi chirurgici mi fa rabbrividire e quando mio marito mi ha chiesto di fargli un ciclo di siringhe anti-dolorifiche, mi si sono rizzati i capelli ed ho dovuto dirgli "qualsiasi cosa ma non questo amore"!
Infine, per completare il quadro, ho una soglia del dolore moooooolto bassa.
Per questo, quando il mio ginecologo mi ha proposto il parto in acqua, all'inizio ero assolutamente contraria: con Matteo avevo già sofferto abbastanza nonostante l'epidurale... figuriamoci affrontare tutto senza alcun antidolorifico!
Eppure, non chiedetemi come, è riuscito a convincermi: il calore dell'acqua mi avrebbe rilassata, avrebbe aiutato la dilatazione e tutto sarebbe avvenuto in modo molto spontaneo e naturale.
Ok, facciamolo, fidiamoci di lui... ma non ditegli che ho firmato anche per la parto analgesia! ;) Non si sa mai che qualcosa va storto ed il parto in acqua non fa per me... così ho preferito conservarmi l'alternativa.
Ma non voglio annoiarvi oltre con i preliminari, passo a raccontarvi la mia esperienza.
Venerdì 12 vado in clinica per un controllo di routine e... sorpresa! ho delle contrazioni ogni 10 minuti, meglio quindi tenermi la notte in osservazione.
In effetti la notte le contrazioni aumentano ed il dottore decide di "aiutarmi" con delle visite accurate e con dei farmaci che ammorbidiscono l'utero. Grazie a questi "stimoli" in effetti il dolore aumenta in intensità e frequenza.
Alle 7:45 del mattino, con le contrazioni che ormai arrivano ogni minuto, entro nella sala parto "un nido per tre" (foto sopra) che ha questa grande jacuzzi calda, molto calda... mmm bellissima sensazione, così rilassante che tra una contrazione e l'altra mi addormento! :) Il programma non dovrebbe essere proprio questo, giusto?
Eppure, mentre tutte le donne riescono a dare il meglio di loro nell'acqua calda, a me l'effetto soporifero ha il sopravvento e dopo due ore non mi sono ancora dilatata abbastanza. Sto per partorire, in fondo, dovrei almeno essere sveglia per godermi lo spettacolo!
Decidono quindi di farmi uscire dall'acqua e tutto avviene della mezz'ora successiva: la mezz'ora più intensa, più dolorosa, più impegnativa, più coraggiosa della mia vita.
Ho pensato seriamente di non farcela, istintivamente avrei voluto mollare tutto e scappare, pensavo alle donne che partoriscono col cesareo e si ritrovano il proprio figlio bello pulito e senza traumi tra le braccia e in quel momento avrei voluto tanto essere una di loro.
Eppure ho resistito ed ho spinto ancora di più, per l'epidurale non c'era più tempo. Ormai c'ero quasi, mancava poco ed avrei abbracciato la mia piccola.
E così è stato.
Ho sentito tutto, qualsiasi cosa, qualsiasi sensazione. Eravamo lì... io, mio marito e la mia piccola a combattere insieme (ok, mio marito ha lottato decisamente meno, ma avendo visto tutto scommetto abbia sofferto in un certo modo anche lui), ed abbiamo vinto!
Camilla è nata il 13 Giugno alle 10:04 del mattino ed io mi sono sentita come mai in vita mia.
Avevo vinto. Avevo vinto contro il dolore, avevo vinto contro la paura, avevo vinto contro la tentazione di farmi anestetizzare e soprattutto... ERA TUTTO FINITO in sole 2 ore e 15 minuti!! :)
La cosa ancora più sorprendente è stata il post parto: in pratica sono stata bene fin da subito! Non essendo stata anestetizzata non ho avuto tutti i postumi di mal di testa o febbre che ebbi dopo aver partorito Matteo e in pratica ero in piedi che ridevo e scherzavo già l'ora dopo.
Certo, avendo avuto l'episiotomia ho avuto qualche fastidio, (chi non deve farla non ha manco quello!) ma per il resto mi sentivo in paradiso... :)
A tutte le donne che non sanno come affrontare il loro parto, che hanno paura del dolore e che devono decidere quale strada prendere io dico:
Dare alla luce il proprio figlio è l'esperienza più coinvolgente e sconvolgente della vita... e vale la pena viversela tutta, fino in fondo.
Certo, il dolore si prova, ma poi si dimentica, e soprattutto si prova durante invece che dopo.
Durante significa spingere meglio e mettersi in contatto col proprio corpo e il proprio figlio potendo, quando tutto è finito, essere libere di godervi il neonato in tutta salute!
Certo, avendo avuto l'episiotomia ho avuto qualche fastidio, (chi non deve farla non ha manco quello!) ma per il resto mi sentivo in paradiso... :)
A tutte le donne che non sanno come affrontare il loro parto, che hanno paura del dolore e che devono decidere quale strada prendere io dico:
Dare alla luce il proprio figlio è l'esperienza più coinvolgente e sconvolgente della vita... e vale la pena viversela tutta, fino in fondo.
Certo, il dolore si prova, ma poi si dimentica, e soprattutto si prova durante invece che dopo.
Durante significa spingere meglio e mettersi in contatto col proprio corpo e il proprio figlio potendo, quando tutto è finito, essere libere di godervi il neonato in tutta salute!