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venerdì 23 ottobre 2015

Da 1 a 2: Come Cambia La Vita Con Più Figli

Quando io e mio marito abbiamo deciso di fare un altro figlio, sapevo che avrei dovuto affrontare tutto d'accapo: gravidanza, parto, allattamento, e poi coliche, uscita dei dentini, spannolinamento, capricci ecc ecc... e se devo dirvi la verità l'idea non mi allettava particolarmente. 
Ero ancora nel pieno del turbine Matteo, che aveva appena un anno e mezzo, e la voglia di avere un altro figlio era più che altro voglia di dare a lui una compagnia per la vita, e che non avesse troppi anni di differenza. 
In pratica mi ha convinta guardare al futuro, perché il presente mi spaventava un po'.

Sono cresciuta con una sorella che è più grande di me di soli 17 mesi e non riesco a pensare ad un'infanzia diversa da quella avuta in sua compagnia.
Un fratello è il regalo più grande che si possa fare ad un figlio. E' un amico per sempre, è un compagno di vita, è un legame indissolubile e un amore incondizionato.

Così abbiamo deciso e dopo neanche due mesi ero già incinta!
Matteo e Camilla hanno 2 anni e 5 mesi di differenza e solo adesso mi rendo conto della fortuna che abbiamo ad essere in quattro.
Certo, anche in tre eravamo una famiglia di tutto rispetto, ma quando guardo Matteo accarezzare la piccolina, dire che è solo SUA, quando immagino a quando da grande la proteggerà e la prenderà per mano nella strada della vita... bhè, non c'è nulla di più che io possa desiderare!

Certo... adesso il tempo per me è quasi pari a zero, la casa è spesso un casino, devo necessariamente "trascurare" un po' il mio ometto per prendermi cura della piccina, dormire una notte intera è diventato un sogno, viaggiare è un'utopia, ogni spostamento sembra un trasloco e siamo perennemente in ritardo se abbiamo un appuntamento. 
I momenti di intimità (e per intimità intendo anche solo due chiacchiere) con mio marito, si contano sulla punta delle dita ed un week-end di relax insieme a lui è la più lontana delle speranze.

Ma: siamo una famiglia. Imperfetta, sicuramente, ma siamo NOI. Innamorarti e felici.

Recentemente ho letto di una donna che voleva abortire perché "non era ancora il momento di avere il secondo figlio", era tornata a lavorare ed il primo aveva solo 2 anni. Bhè... mi ha fatto tanta tristezza.

Se ognuna di noi dovesse scegliere il "momento perfetto" per avere figli, forse non li farebbe mai.
O è un buon momento lavorativo, o ci si vuole godere la vita di coppia, o non ci sono abbastanza soldi per crescere dei bambini... le SCUSE sono tante, ma forse è solo la VOGLIA che manca.

A quella mamma, e a tutte coloro che sono spaventate dall'arrivo di un altro figlio, dedico questa lista:

- Una famiglia numerosa è una famiglia più incasinata (forse) ma felice.
- Una famiglia numerosa adesso, ti porterà tanti nipoti in futuro.
- Una famiglia numerosa vuol dire grandi tavolate a Natale e tanti regali sotto l'albero.
- Una famiglia numerosa è sinonimo di tanti compleanni da festeggiare.
- Una famiglia numerosa non ti farà mai sentire solo/a.
- Una famiglia numerosa significa che i tuoi figli non saranno mai soli.
- Una famiglia numerosa vuol dire viziare meno un figlio per poter dare a tutti le stesse attenzioni.
- Una famiglia numerosa vuol dire sacrificio, questo è vero, ma si viene ripagati con tanto tanto amore.

Come vi dicevo, adesso la gestione quotidiana è molto più difficile, ma è sicuramente più bella. E guardando al futuro le cose andranno sempre meglio.


venerdì 9 ottobre 2015

Il Battesimo Di Camilla

Domenica 27 Settembre abbiamo battezzato la mia piccolina!
Volevo una cerimonia molto intima e così è stato. Mentre al battesimo di Matteo, celebrato a Napoli, c'erano tutti i parenti e gli amici, stavolta hanno partecipato solo i parenti più stretti e qualche amica che si trovava a Milano.

La chiesa era quella di fronte casa e il ricevimento l'abbiamo fatto in un ristorante anche quello a pochi passi dal nostro appartamento. La comodità del "walking distance" non ha prezzo!

La torta è stata una mia creazione (a livello grafico, ma non l'ho fatta io!). La volevo semplice, bianca con dettagli rosa: delle scarpette e il suo nome come guarnizione e dei fiocchetti ai lati. La farfalla e il ciuccio sono stati un'aggiunta della pasticceria, per renderla un po' più ricca.
CosmoConsiglio: per un battesimo, il compleanno di vostro figlio o qualsiasi occasione in cui si richiede una torta come si deve, fatevi un giro su Pinterest, troverete tantissime ispirazioni!

Camilla ha indossato un vestitino di lana fatto da mia suocera, calzini e scarpette in seta.
CosmoConsiglio: se non avete chi vi confeziona un abito a mano, acquistatene uno bianco abbastanza semplice e, per renderlo unico e speciale, affidatevi ad una sarta per personalizzarlo come volete.


Io, un abito Max Mara color verde tiffany (acquistato da Diffusione Tessile alla metà del prezzo!) con accessori (scarpe, coprispalle e borsa) sui toni del beige. Volevo rimanere sul chiaro, ma non vestirmi di bianco.
(Questa foto non è recente...è di febbraio, ero nella mia camera da letto ed ero incinta al 5 mese, ma è l'unica che posso mostrarvi!)
CosmoConsiglio: per essere eleganti in occasioni del genere (e quando magari ancora fa caldo) colori chiari come l'azzurro, il verde tiffany, il rosa, sono perfetti!

Per Matteo invece ho scelto una camicia bianca e un gilet blu con profili bianchi, entrambi Mayoral, ed un pantalone ghiaccio della marca Nucleo. Le scarpette classiche blu con gli "occhietti", hanno terminato l'opera eleganza! :)
Sul sito (cliccate qui per accedere da Mayoral) finalmente si può fare shopping on line! (fino a poco fa non era possibile) E la spedizione è gratuita per ordini superiori ai 50 euro!
CosmoConsiglio: un bimbo, di qualsiasi età, con una camicia è sempre elegante, meglio se a tinta unita.


Per quanto riguarda mio marito... inutile dire che era impeccabile! Nelle sue camicie ed abiti su misura è sempre molto raffinato. 
Scarpe Church's immancabili ai sui piedi (cliccate sul sito se volete dare un'occhiata). A quanto dice sono le migliori!

Camilla è stata buonissima... addirittura dormiva mentre il prete le bagnava la testa! Mentre Matteo il solito monello... ma da un bambino di due anni e mezzo ce lo si può aspettare!
La madrina è stata mia mamma... è stata al capezzale di mia figlia durante tutti i suoi primi mesi di vita, se lo meritava!

CosmoConsiglio: per intrattenere un bambino in chiesa, portategli giochini "applicativi", come un album da colorare. Così sarà impegnato, non si annoierà e soprattutto non disturberà la quiete del momento! :)

venerdì 2 ottobre 2015

Indispensabile Per Tutte Le Mamme: L'Agenda Organizer

Prima di possedere la mia agenda non ero nessuno. Dico sul serio.
Non ero abbastanza organizzata, non ero abbastanza precisa né puntuale... in fondo si trattava "solo" della mia vita, e dovendo rendere conto solo a me stessa, non era poi un dramma se era un mezzo casino, no? (ok, ero anche tanto giovane!)

La mia inseparabile organizer è nata nel lontano autunno 2012, quando ho scoperto di essere incinta. Più che di nascita si può parlare di amore a prima vista.
Cercavo qualcosa di bello prima di tutto, ma ovviamente anche di pratico e funzionale... che mi aiutasse a mettere ordine nella mia vita e ad organizzare le mie cose.

Appena l'ho vista ho capito che era lei, e che saremmo state inseparabili: padroneggiava su uno scaffale grazie alla sua copertina verde sgargiante con l'elastico fuxia, un mix di colori che mi ha subito conquistata!
(Adoro le cartolerie e in mezzo agli articoli di cancelleria mi sento come Becky Bloomwood in "I Love Shopping"!)
La porto sempre con me, la consulto ogni mattina per vedere cosa mi aspetta durante la giornata ed ogni sera per depennare le cose fatte. Scrivo TUTTE le cose da fare, anche le più ovvie, come lo shampoo e la spesa: ho bisogno di avere tutti i miei impegni nero su bianco, per poter organizzare bene la mia giornata.

E la sapete una cosa? La mia vita è nettamente migliorata! Adesso non perdo un colpo.

Ogni mamma credo che dovrebbe averne una, dato che dalla sua organizzazione dipende la vita di tutta la famiglia!

Planning annuali, mensili e settimanali (questi ultimi a scelta su una o più pagine) e stili sobri e raffinati. Rubrica, fogli colorati e tanto altro ancora per tenere traccia di numeri, appuntamenti, spese, programmi ecc.

Sul sito filofax.it, nella categoria "shop", potete trovare agende (ce n'è una verde tiffany con farfalle rosa in saldo a €39,00... deliziosa!) rubriche, penne ed altri accessori, ma soprattutto i ricambi annuali. Io faccio sempre il mio ordine in questo periodo!

lunedì 21 settembre 2015

Fotografare Ricordi...In Modo Originale

Finalmente sono riuscita a scaricare tutte le foto dell'estate sul mio computer... e sono uscite fuori una serie di istantanee inusuali.
Niente facce sorridenti e impostate davanti all'obiettivo, ma immagini spontanee di momenti vissuti insieme, dove anzi i visi non si vedono proprio. E sapete una cosa? Le adoro! Sono forse ancora più ricche di significato delle altre.

Voglio condividerle con voi, anche per invogliarvi a fare foto un po' diverse nel vostro prossimo viaggio: provate ad immortalare la vostra ombra in una posizione particolare, degli oggetti messi in un certo modo, un particolare del viso, un atteggiamento o un'espressione. Basta che sia qualcosa che vi "racconti" quel momento.

Anche se ho fatto un corso di fotografia l'anno scorso, sono ancora ad un livello da principiante e non pretendo di farvi una lezione... ma guardate le mie foto, che non hanno correzioni né alcuna post produzione (avrei dovuto fare un corso a parte solo per imparare photoshop) e giudicate voi. 
Secondo me sono meravigliose e soprattutto molto espressive.


UN PARTICOLARE
Stavo giocando con Matteo quando, vedendo le nostre mani intrecciarsi sotto l'acqua, ho avuto un'illuminazione. Per ovvi motivi non sono stata io a scattare la foto, ma quello che volevo non era un'istantanea perfetta, piuttosto il ricordo della complicità di quel momento.


UNA POSTURA O UN ATTEGGIAMENTO
Per realizzare queste foto ci vuole prontezza di riflessi e anche un po' di cu.. ehm, fortuna.
Provate a guardare vostro figlio mentre gioca o mentre è impegnato a far qualcosa, senza mai staccare l'occhio dall'obiettivo, pronte a fare click quando lo vedete in un atteggiamento buffo. Non importa se non avrete preso il suo profilo migliore o il suo sorriso più smagliante, è questo il bello: la naturalezza dell'effetto finale.


UN'AZIONE
Abbiamo giocato un pomeriggio intero a far volare quest'aereoplanino io, Stefano e Matteo e questa foto ne è la prova. Immortalate un'azione nel suo pieno svolgimento, quando quindi i soggetti sono in movimento e non impegnati a venire bene in foto. Così avrete davvero il ricordo del momento.


UN ABBRACCIO
Potrei non aggiungere alcun commento perché questa foto va da sé. Certo, non è la migliore del mondo (perché anche stavolta la mano che ha scattato non era la mia :p) ma è piena di amore e tenerezza, e questo basta per farmela amare! :)


UNO SCORCIO
Napoli è sempre Napoli, panorami mozzafiato ovunque ti giri. Questa è la funicolare che da Posillipo scende a Mergellina, il primo viaggio in funicolare di Matteo... era emozionantissimo di prendere il "treno che arriva al mare"!


OGGETTI SIGNIFICATIVI
Questi giochi da spiaggia hanno accompagnato tutta la nostra estate e da soli raccontano le nostre giornate. Una palla, una tavoletta da surf, secchielli, palette e rastrelli sono stati i nostri migliori amici a Luglio e Agosto... meritano di entrare nella top 10 dei nostri ricordi!


VISUALE DAL RETRO
Immortalare una camminata, il modo in cui ci si prende per mano - anche da dietro - crea fotografie cariche di emozioni. Io e mio figlio che andiamo verso il mare, pronti per tuffarci in acqua, anche se non mostra i nostri visi, per me è ricca di sentimento.


COMPLICITA'
Quando mio marito e mio figlio giocano a fare "John Cena" (ossia al wrestling), alzo automaticamente gli occhi al cielo e nella mia testa parte il commento "questi uomini, solo a farsi male si divertono!". Eppure stavolta ho deciso di immortalare il momento, che per loro è davvero divertente e sigilla il loro rapporto padre-figlio. 
Quando due persone stanno giocando, non c'è niente di più giusto da fare che fotografarle.


VISUALE DALL'ALTO
Mio figlio quest'estate è impazzito per le more, che crescevano felici in un arbusto nel giardino di mia suocera. Le abbiamo raccolte quasi tutte, rischiando di pungerci e farci beccare dalle api... ma lui era così contento!

Le foto in fondo cosa sono, se non un mezzo per creare ricordi? E allora, non evocano molte più memorie ed emozioni foto del genere, piuttosto che star fermi lì davanti ad un monumento o un panorama, con un sorriso plastico stampato in viso?
Viva le azioni, viva la vita. :)

giovedì 17 settembre 2015

Rendi Indimenticabile L'anniversario Di Matrimonio

Il 7 Settembre io e Stefano abbiamo festeggiato il nostro terzo anniversario di matrimonio. Tre anni fa ci siamo promessi eterno amore ed ogni anno, il 7 Settembre, festeggiamo per ricordarci quante ne abbiamo passate insieme, quante cose abbiamo costruito e quante avventure ancora ci aspettano da vivere e condividere.

Nel mio post “10 Modi Per Mantenere Vivo L’amore” (per leggerlo cliccate QUI) uno dei punti fondamentali era: festeggiate il vostro anniversario concedendovi un week-end fuori solo per voi due. 
Credo fermamente in questo punto perchè una coppia MERITA una parentesi solo per lei, che sia più lunga di una breve cena fuori. I figli, una volta l’anno, possono anche stare per una o due notti con i nonni, anzi... sicuramente si divertiranno!

Per rendere la cosa ancora più speciale, io e Stefano abbiamo deciso che, ad anni alterni, ognuno organizzerà il week-end in modo da fare una sorpresa all’altro. L’anno scorso è stato il turno di mio marito, che mi ha portato a Parigi a mia insaputa (fantastico!), e quest’anno è toccato a me.

Con tutte le vicissitudini che ci hanno travolto nelle ultime settimane (potete leggere tutto nel mio post “Ogni Mamma e’ Pediatra Del Proprio Figlio”) non ho potuto organizzare nulla di davvero speciale e soprattutto stavolta Matteo ha partecipato ai nostri festeggiamenti.
Siamo stati ad un nuovo ristorante sushi vicino casa ed abbiamo brindato alla nostra salute… ma con nostro figlio che interrompeva il nostro tetè-a-tetè non è stata proprio una parentesi rilassante! :( 
Quest’anno quindi ha fatto eccezione, ma se volete un anniversario di matrimonio perfetto seguite i miei suggerimenti qui sotto!
Testati e assicurati!



1) Preparate una sorpresa. 
Fate in modo che la destinazione sia sconosciuta a vostro marito e che scopra cosa gli aspetta solo il giorno della partenza... sarà ancora più emozionante per entrambi!

2) Organizzate tutti i dettagli.
Hotel, ristoranti ed attrazioni devono essere già prenotati in anticipo, in modo da non dover perdere tempo cercando un posto dove cenare o a chiedendo informazioni in giro su cosa visitare. 
Prima di partire studiatevi il posto e fate già una “tabella di marcia” di massima, in modo che ogni giorno ve lo godrete al massimo.

3) Niente regali materiali.
Il bello di festeggiare con un viaggio sta nel fatto che vi state regalando un’esperienza indimenticabile e non dovrete pensare ad un regalo materiale che invece destinerete ad occasioni quali compleanni, Natali ecc.

4) Non dimenticatevi la macchina fotografica.
Momenti come questi vanno immortalati e magari negli anni potrete realizzare un album con tutte le mete raggiunte ed i viaggi fatti in occasione dei vostri anniversari... quell’album racconterà la vostra storia e vi mostrerà come col tempo siete cresciuti insieme.

5) Comprate qualche souvenir.
Una tazza, una calamita per il frigo... qualsiasi cosa per la casa che possa ricordarvi il vostro viaggio ogni volta che la vedete. E non dimenticatevi di portare un regalino ai vostri figli... in fondo se lo sono meritato!

6) Divertitevi.
In quei giorni tornate ragazzini. Non siete più una madre e un padre, ma due innamorati... punto. Fate l’amore, ubriacatevi, ridete tanto. Aprite il vostro cuore alla gioia di stare insieme e approfittate di questa fuga lontano da tutto e da tutti... perchè il prossimo anniversario arriverà tra 365 giorni!


Buon anniversario a tutti!

martedì 15 settembre 2015

Ogni Mamma E' Pediatra Del Proprio Figlio

Avevo scritto questo articolo circa un mese fa, quando ancora non sapevo che sarebbe successo qualcosa che avrebbe totalmente stravolto il mio punto di vista sull’argomento…costringendomi a riscrivere tutto il post, dall’inizio alla fine.

In quell’articolo scrivevo che non ero completamente d’accordo con la frase che spesso sentivo: “non c’è pediatra migliore della propria mamma”. Certo, una madre “sente” il proprio figlio come nessun’altro al mondo, pensavo, ma non avevo la presunzione di saperne più dei medici ed alzavo la mano di fronte a qualsiasi diagnosi fatta da chi ne sapeva più di me.

Ed invece ancora una volta la vita mi ha messo davanti ad una realtà che mi ha fatto ricredere ed ha cambiato il mio punto di vista, a costo però di mettermi a dura prova.

Vi racconto la storia di come ho salvato mia figlia grazie al mio istinto di mamma, per lanciare un messaggio a tutte le mamme: quando si tratta dei vostri figli, seguite il vostro istinto, il vostro cuore. Ovunque ci sia una decisione da prendere, dentro di voi avete già la risposta. 
Camilla ha iniziato a star male ad un mese e mezzo di vita. Era inizio agosto quando ha avuto il suo primo episodio di “soffocamento” notturno. Fu un episodio unico e poi nulla per 2 settimane. Pensai che non aveva saputo gestire la salivazione o magari un rigurgito... ma già mi insospettiva il fatto che rigurgitasse spesso.
A metà/fine agosto, quando aveva già 2 mesi compiuti, è iniziata una brutta tosse. All’inizio era grassa, per cui pensai ad una piccola bronchite, poi divenne secca ma era accompagnata da episodi di vomito ed “apnee” respiratorie.

Eravamo ancora al mare ed ogni notte era peggiore della precedente: tosse ad ogni ora ed episodi di perdita del respiro, per cui dovevo prenderla e metterla in verticale per evitare che soffocasse davvero. Non sapete che spaventi, ormai dormivo con un occhio ed un orecchio sempre aperti.

Tornati a casa dalle vacanze siamo subito andati al pronto soccorso, neanche siamo passati per casa a posare le valigie. Lì ci hanno diagnosticato un banale reflusso gastro-esofageo, per cui siamo tornati a casa con la sola prescrizione di uno sciroppo.
Da allora la mia piccola ha iniziato ad essere “assopita” e a dormire tutto il giorno e tutta la notte, era diventata inappetente e poco reattiva agli stimoli. Si svegliava solo per tossire e fare schiuma alla bocca.
La situazione non mi convinceva affatto e nonostante chiunque attorno a me cercasse di tranquillizzarmi e sminuire la cosa, io SAPEVO che dovevo fare di più.

Mi sono quindi precipitata dalla pediatra di base, la quale mi ha rassicurato sulla salute di mia figlia, prescrivendomi uno sciroppo per la tosse “solo per far stare tranquilla me, perché ero troppo agitata, ma in realtà la medicina non le serviva neanche.” 
In quella mezz’ora di visita Camilla effettivamente si era comportata bene, ma la dottoressa avrebbe dovuto ascoltare i miei racconti preoccupati e almeno prescrivermi delle analisi… e invece no, perché APPARENTEMENTE la piccola stava bene.
In apparenza, appunto, ma non in realtà. E a quanto pare ero solo io, la sua mamma, a vedere la realtà.

Così ho fatto un video. Ho ripreso mia figlia in una delle sue “crisi” di tosse e respiratorie... chi l’avrebbe visto non avrebbe potuto sminuire.
Ed è stato grazie a quel video, che ho fatto vedere ad una mia amica pediatra, che ho avuto la prescrizione per delle analisi dettagliate, da cui è venuta fuori la verità: Camilla aveva contratto la pertosse.

Terapia intensiva, semi isolamento, trattamento antibiotico e tante cure da parte delle dottoresse e delle infermiere (tutte donne a quanto pare le mie eroine!) hanno salvato mia figlia.

Ho visto il suo corpicino perdere colpi nella dura battaglia contro questa malattia... che stava per portarmela via un maledetto giorno che non dimenticherò mai: era nella sua carrozzina ed aveva avuto un altro di quei brutti colpi di tosse, che però non finivano... per attimi, secondi (che a me sono sembrati un'eternità) non ha respirato ed ha iniziato a farsi verde in viso e viola alle labbra.
Per me era morta. Non sapevo cosa fare, ero in preda al panico. L'ho presa in braccio e le ho dato colpetti alla schiena... ma soprattutto le parlavo, la incoraggiavo a respirare.

Credo che mi abbia sentito... e da sola ha saputo reagire.

Non sto qui a raccontarvi oltre, perchè i giorni a venire sono stati davvero faticosi, con perdita di peso, complicazioni e tanta pena per lei.

Adesso sta bene, è tornata a casa e noi abbiamo vinto una grossa battaglia, ma non riesco a non pensare che se avessi seguito il consiglio della pediatra di base, mia figlia con grande probabilità adesso non ci sarebbe più... vi rendete conto?

Una mamma è molto più attenta di qualsiasi medico possa passare a visitare con superficialità i suoi bambini, molto più sensibile di qualsiasi diagnosi data con leggerezza… e sicuramente riesce a prendersi cura dei propri figli molto meglio di chiunque altro.

Ogni mamma è pediatra del proprio figlio: si, è proprio vero, adesso lo so.

giovedì 6 agosto 2015

Spannolinamento: Tra il Dire E il Fare...

Oltre ad aver da poco partorito la mia secondogenita (e quindi a dover affrontare tutte le questioni dei primi tempi), con il mio primogenito abbiamo iniziato la fase Spannolinamento... e non credevo fosse così dura!

E’ l’estate dei suoi 2 anni e mezzo e pensavo fosse il momento giusto per procedere, ma non avevo fatto i conti con la questione “arrivo sorellina/gelosia/regressione” quindi il processo sta diventando particolarmente macchinoso.

Nel pieno dei suoi terrible two, Matteo dice NO a qualsiasi cosa... specialmente ad essere messo sul vasino o sul riduttore e piuttosto di farla lì, si blocca. 
(Come facciano i bambini a trattenere i loro bisogni per ore ed ore, a volte anche per giorni, io proprio non lo so, fatto sta che sono bravissimi a farlo ma sicuramente non gli fa bene.)
Non so quante volte gli ho chiesto di dirmi quando gli scappa la pipì, ma puntualmente lo ritrovo con i pantaloncini o la mutandine bagnati e lui che mi indica la pozzanghera a terra! :(

Se qualcuno mi avesse dato un decalogo delle cose da fare per rendere lo spannolinamento facile e veloce, lo avrei benedetto o pagato oro... e invece non esistono regole precise ed uguali per tutti perchè tutto dipende dalla tipologia di bambino e dal periodo che sta affrontando.

Di sicuro quello su cui siamo tutti d'accordo è che:
  1. I bambini devono essere “pronti” a togliersi il pannolino, altrimenti sono tutti sforzi inutili. Per pronti non intendo dire che debbano chiedervelo loro (altrimenti arriviamo a 18 anni) ma che siano almeno propensi a farlo, ossia che la prendano bene quando iniziate.
  2. Proprio per fargliela prendere bene, cercate di farlo sembrare un gioco. Inventatevi qualcosa che renda il momento del bisognino sul gabinetto divertente o gratificante.
  3. E’ preferibile procedere d’estate perchè gli indumenti che eventualmente si sporcano sono molto meno e quando siete al mare potete approfittare del fatto che indossa il costumino per la maggior parte della giornata.
  4. E’ importante spiegare con le parole cosa sta succedendo e lodare anche ogni minimo progresso.
  5. Iniziate togliendogli il pannolino solo di giorno, magari provando a metterlo sul vasino dopo pranzo e dopo cena o appena lo vedete “spremersi” un pò. Quando fa la nanna pomeridiana e notturna, rimetteteglielo.
  6. Il gioco è fatto se vostro figlio riesce a dirvi quando gli scappa, se invece non riesce a trattenersi o si rifiuta di ammettere che deve farla, vuol dire che non è ancora pronto o non vuole esserlo.
  7. Se avete deciso di iniziare, cercate di non cambiare idea tornando indietro e rimandando ad un altro periodo, altrimenti non farete altro che confondere il bambino.

Proprio perchè questo è un periodo molto particolare per mio figlio, diciamo che ho iniziato un “timido spannolinamento”, timido perchè durante il giorno Matteo ancora porta il pannolino se è fuori casa.
Se siamo al parco o in un centro commerciale o in macchina o in qualsiasi altro posto che non sia la spiaggia, lo indossa ancora.
Ho visto tante mamme o papà portare i loro bimbi in un angolino, abbassargli i pantaloni ed aiutarli a fare la pipì... per noi questo tempo è ancora lontano.

Non me la sento di insistere troppo per paura di aggiungere altro stress a quello che ha e che vedo manifestarsi in lui ogni giorno con atteggiamenti regressivi. Per il momento ciò che importa è fargli capire che questa è la direzione dove stiamo andando: ossia l’abbandono del pannolino.
Anche il ritrovarsi con la mutandina bagnata fa parte del gioco e spero che a lungo andare gli crei la consapevolezza di ciò che sta accadendo. 

In effetti Matteo adesso quando indossa il pannolino cerca di toglierselo perchè “mi da fastidio”, dice. Ed io gli ripeto che sarei ben felice di toglierglielo e lo farò appena mi dimostrerà di riuscire a fare i suoi bisognini in bagno. (ma al momento è come parlare al muro)

Ho deciso quindi di continuare - perchè ormai non posso tornare indietro, come da punto 7 - ma con molta calma, anche perchè a Settembre invece di andare alla scuola materna farà un altro anno di nido e lì, con l’aiuto delle maestre e per imitazione degli altri bimbi, forse sarà più facile... sia per lui che per me.

E voi, come avete fatto a "spannolinare" i vostri bimbi? Se avete altri suggerimenti sono ben accetti!!

lunedì 3 agosto 2015

I Primi 40 Giorni Del Neonato: Un Periodo Molto Particolare



Sono finiti, ce li siamo da poco lasciati alle spalle io e Camilla, e posso esclamare con tutta sonestà: “Finalmente, non vedevo l’ora!”

I primi 40 giorni di vita del bambino (o le prime 6 settimane, che dir si voglia) rappresentano la fase più difficile sia per il nuovo arrivato che per la sua mamma. E’ un periodo di adattamento e scoperta, in cui si impara a conoscersi, si avvia l’allattamento, le notti sono disturbate da frequenti risvegli e non si può ancora parlare di routine perchè i ritmi giornalieri li stabilisce il bambino... e sono spesso deliranti.

E’ il periodo delle coliche (che finiranno solo dopo i primi 3 mesi), della crosta lattea, dei reflussi gastro-esofagei... insomma per farla breve, non è certo il periodo migliore per mamma e bambino! Infatti per la donna è facile cadere nella classica “depressione post-parto” e pensare, almeno per una volta, “in fondo prima non si stava così male!” (alzi la mano chi non ha mai fatto questo pensiero)

Dopo i primi 40 giorni si dovrebbe iniziare a notare un cambiamento e pappe e nanne dovrebbero regloarizzarsi... diciamo che si inizia a vedere la luce, ma la vera e propria svolta si nota solo dopo il compimento dei 3 mesi, quando le coliche diventano solo un ricordo.

Ricordate il mio articolo sull’allattamento in cui vi confessavo l’esperienza poco felice avuta con Matteo? (per leggerlo, cliccate QUI
Bene, stavolta mi ci sono messa davvero d’impegno e sono riuscita a non perdere il latte, andando a nutrire la mia bimba quasi esclusivamente. Ho scritto “quasi” perchè alla sua seconda settimana, a causa di un calo di peso che non si fermava, il pediatra mi ha consigliato l’integrazione con l’artificiale, solo su richiesta della bimba... ed in effetti lei me l’ha chiesta molto poco ma nonostante ciò è cresciuta tantissimo!
Certo, la notte ci svegliamo ancora ogni 3 ore (mentre Matteo con l’artificiale riusciva già a dormire 6-7 ore di fila) ma sono felice perchè ho vinto la mia battaglia! ;)

A voi però lo confesso: era solo il bisogno di dimostrare a me stessa che ce la potevo fare... perchè in realtà non sono una fanatica dell’allattamento e la possibilità di usufruire del biberon in caso di necessità mi solleva!

I nostri primi 40 giorni non sono stati facili, le coliche ci hanno tormentato (e lo fanno tutt’ora) ed il caldo anomalo di queste settimane ha reso tutto ancora più difficile da affrontare (ho sognato l’aria condizionata come un’oasi nel deserto).
Come suo fratello, anche Camilla all’inizio non amava il ciuccio e riusciva a prenderlo solo per addormantarsi, ma da qualche giorno sembra che le cose stiano cambiando (dimostrazione che dopo il 40esimo giorno le cose si smuovono un pò).
Per fortuna ha riconosciuto da subito la differenza tra il giorno e la notte perchè, nonostante si svegli ogni 3-4 ore, si riaddormenta subito, anzi dorme già mentre succhia al seno! Di giorno invece è molto sveglia e vigile, i suoi sonnellini durano 15 minuti, se non sei pronta a ricullarla con la carrozzina avanti e indietro!

Un periodo molto impegnativo, quindi, ma che per fortuna è caduto d’estate permettendomi di fare lunghe passeggiate e un tuffo a mare tra una poppata e l’altra. 

Mamme, seguite il mio consiglio e fate di queste due parole il vostro mantra quotidiano per le prime 6 settimane di vita del bambino: PAZIENZA e PERSEVERANZA.
Perchè se è vero che all'inizio tutto sembra difficile e faticoso, vedrete che quando il conto alla rovescia vi porterà al giorno 40, la vita piano piano tornerà a sembrarvi più facile. 
Parola di Cosmomum che l'ha vissuto due volte!

venerdì 3 luglio 2015

Quando Le Mamme Si Sentono In Colpa


La prima cosa che penso quando lascio mio figlio per qualsiasi ragione è: "Mi sento in colpa".
Non importa se il motivo è di andare a fare una commissione che riguarda lui, comunque mi sento in colpa perché lo sto "abbandonando" a mio marito (con cui si diverte tanto) o alla baby sitter (capacissima). 
Infatti adesso mi capita di andare direttamente al reparto bambini, prendere ciò che mi serve e immediatamente uscire, senza prendermi quei minuti in più per passare in profumeria o in quel negozio che mi piace tanto, come ero abituata a fare prima. 
Dopo tutto, c’è un bimbo a casa che mi aspetta. Lui ha bisogno di me... non importa se in quel preciso momento magari non è così.

Recentemente ho pensato: ma adesso che i figli sono due, mi sentirò doppiamente in colpa? O addirittura andrà a finire che non farò più nulla per me? 
Certo è bello mettere i miei figli davanti a tutto, farli essere una priorità, ma credo ci debba essere una sorta di "limite", in cui fare una cosa per sé stesse non dovrebbe significare  per forza essere una "cattiva madre".

Andare dall'estetista perché ho bisogno di un po’ di tempo e cure per me, non dovrebbe farmi sentire in colpa. 
Andare a prendere un tè con le amiche non dovrebbe essere considerata un'attività illecita. 
E per carità, trascorrere una serata con mio marito non dovrebbe farmi sentire un mostro, anzi dovrebbe essere una priorità!

Eppure non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione che non sto facendo del mio meglio, se in quanto mamma faccio tutte queste cose... e addirittura mi diverto o mi rilasso nel farle.

Quando è nato Matteo all'improvviso una parte di me non c'era più. 
Era la parte che amava fare le cose per sé stessa… che adorava fare shopping, andare al cinema, restare alzata fino a tardi la notte e dormire fino a tardi la mattina. 
In realtà questa parte di me non è totalmente scomparsa, semplicemente alcune di queste cose non posso più farle. 
Ma questo non significa che da quel momento in poi la mia vita è totalmente cambiata... perché diventare mamma non significa perdere ciò che si era, non vuol dire "snaturarsi".

Certo, noi mamme dobbiamo adattarci ad un nuovo stile di vita e porre i bisogni dei nostri figli davanti ai propri... ma NON significa che non possiamo avere più dei bisogni nostri!

Ho conosciuto tante mamme con i sensi di colpa, forse anche più dei miei, ma a loro io dico: se "staccare la spina" ogni tanto vi fa star meglio, non rinunciate a quei momenti perché alla fine, quando tornate a casa, sarete solo delle mamme migliori. 

Adoro la frase di un dottore americano che dice: “Amate i vostri figli? Se si, allora prendetevi cura della loro madre.
Io credo che comincerò davvero a farlo.

E voi mamme, vi sentite mai in colpa? E se sì, come la gestite?

giovedì 25 giugno 2015

Un Periodo Molto Delicato: il Post Parto

Ci sono dentro pienamente, dalla punta dei piedi fino all'ultimo dei miei capelli... mi assale e mi stravolge ogni giorno, facendomi vedere tutto nero, poi tutto rosa e di nuovo tutto nero.

Il POST PARTO è un periodo molto delicato per ogni neo-mamma ed anche se ognuna lo vive con modi ed intensità diverse, quasi nessuna ne è esente.
In questo periodo siamo emotivamente molto fragili e qualsiasi cosa vada storta può provocare in noi tristezza e, appunto, una certa forma di "depressione".

Lasciando stare i casi gravi, in cui la neo mamma sviluppa aggressività verso il neonato perché lo ritiene "causa" della sua difficile situazione psicologica, cosa possiamo fare per evitare di star male e goderci quello che dovrebbe essere uno dei momenti più felici della nostra vita?

Ecco quello che sto cercando di fare io. Spero possa essere di aiuto a tutte le neo e future mamme. 

1) FOCALIZZATEVI SULL'UNICITA' DEL MOMENTO.
Giorni fa ero proprio giù, stanca e assonnata, volevo una pausa e la piccola mi sembrava un piccolo diavoletto arrivato per togliermi la serenità.
Poi ho pensato che questi momenti, in cui lei è così piccola, tenera, leggera, docile, non torneranno più. 
Non avrà mai più pochi giorni, non sarà mai più così dolce e delicata, non sarà mai più così dipendente dal mio odore, dal mio contatto e dal mio calore. Quindi dovevo godermeli questi momenti, in quanto unici e irripetibili. 
E tutto mi è sembrato migliore, più facile e leggero.


2) FATEVI AIUTARE.
Non abbiate timore di chiedere aiuto alle persone che amate: a vostro marito, ai vostri genitori, alle amiche. 
Mamme non si nasce ma si diventa e tutte dobbiamo imparare, giorno dopo giorno, ad affrontare questioni pratiche come l'allattamento, il cambio dei pannolini, la cura del cordone ombelicale e così via. 
Queste "faccende", ripetute tutti i giorni più volte al giorno, potrebbero alienare e stressare una donna, a cui potrebbe mancare "la vita di una volta", in cui non doveva dedicarsi 24h su 24 a qualcuno che è totalmente dipendente da lei.
Chiedere aiuto ogni tanto vi alleggerirà la giornata oltre che permettervi di coinvolgere anche i vostri familiari nella cura del neonato.


3) SVAGATEVI, OGNI TANTO.
Passati i primi momenti delicati, cercate di uscire e svagarvi un pò. Fate shopping con le amiche o andate a cena fuori con vostro marito. Se allattate, provate a tirarvi il latte e chiedete ai nonni di stare accanto al bambino per un pomeriggio o una sera; se date latte artificiale sarà ancora più facile.


4) RAGIONATE PER "TAPPE".
Dopo i primi 40 giorni noterete già un primo cambiamento e le notti saranno meno insonni; verso il compimento dei 3 mesi le coliche saranno solo un ricordo; al sesto mese, con lo svezzamento, il vostro piccolo sarà più "autonomo" e gestirlo sarà più semplice... e così via. 
Pensare al prossimo "traguardo" da raggiungere invece che a tutta "la montagna da scalare" vi farà sembrare tutto più semplice e meno pesante da affrontare.

5) PENSATE POSITIVO, GUARDANDO AL FUTURO.
E' vero, questi sono momenti difficili ma pensate che presto il vostro bimbo sarà cresciuto, parlerà, camminerà, poi andrà a scuola, farete tanti viaggi insieme, vivrete tanti momenti di famiglia unici e irripetibili. 
Vedetela come se fosse il giorno prima della partenza... quando il bello deve ancora venire e voi vi state solo preparando.

Adesso che la mia piccola ha meno di 2 settimane, mi sto "godendo" il suo essere così piccola e legata a me. Certo, ricominciare tutto d'accapo, quando ci si era abituati ad una  certa libertà e un'elasticità, non è facile, ma sono sicura che già da quando i miei figli avranno 3 anni e 5 e mezzo, ringrazierò il cielo per aver fatto la scelta coraggiosa di farne due così vicini.

Forza e coraggio, un po' di sacrificio, ma ce la faremo... come ce l'hanno fatta tutte le mamme del mondo! ;)

venerdì 19 giugno 2015

Il Mio Parto Naturale... Quasi In Acqua!


Chi mi conosce sa che non potrei mai fare il medico, l'osterica, l'infermiera o qualsiasi altra professione ospedaliera.
Svengo spesso durante un semplice prelievo; aghi, vene, sangue e quant'altro mi fanno una grande impressione; il solo pensiero di come funzionano gli interventi chirurgici mi fa rabbrividire e quando mio marito mi ha chiesto di fargli un ciclo di siringhe anti-dolorifiche, mi si sono rizzati i capelli ed ho dovuto dirgli "qualsiasi cosa ma non questo amore"!

Infine, per completare il quadro, ho una soglia del dolore moooooolto bassa.

Per questo, quando il mio ginecologo mi ha proposto il parto in acqua, all'inizio ero assolutamente contraria: con Matteo avevo già sofferto abbastanza nonostante l'epidurale... figuriamoci affrontare tutto senza alcun antidolorifico!

Eppure, non chiedetemi come, è riuscito a convincermi: il calore dell'acqua mi avrebbe rilassata, avrebbe aiutato la dilatazione e tutto sarebbe avvenuto in modo molto spontaneo e naturale. 
Ok, facciamolo, fidiamoci di lui... ma non ditegli che ho firmato anche per la parto analgesia! ;) Non si sa mai che qualcosa va storto ed il parto in acqua non fa per me... così ho preferito conservarmi l'alternativa.

Ma non voglio annoiarvi oltre con i preliminari, passo a raccontarvi la mia esperienza.

Venerdì 12 vado in clinica per un controllo di routine e... sorpresa! ho delle contrazioni ogni 10 minuti, meglio quindi tenermi la notte in osservazione.
In effetti la notte le contrazioni aumentano ed il dottore decide di "aiutarmi" con delle visite accurate e con dei farmaci che ammorbidiscono l'utero. Grazie a questi "stimoli" in effetti il dolore aumenta in intensità e frequenza. 
Notte insonne in clinica.


Alle 7:45 del mattino, con le contrazioni che ormai arrivano ogni minuto, entro nella sala parto "un nido per tre" (foto sopra) che ha questa grande jacuzzi calda, molto calda... mmm bellissima sensazione, così rilassante che tra una contrazione e l'altra mi addormento! :) Il programma non dovrebbe essere proprio questo, giusto? 

Eppure, mentre tutte le donne riescono a dare il meglio di loro nell'acqua calda, a me l'effetto soporifero ha il sopravvento e dopo due ore non mi sono ancora dilatata abbastanza. Sto per partorire, in fondo, dovrei almeno essere sveglia per godermi lo spettacolo!

Decidono quindi di farmi uscire dall'acqua e tutto avviene della mezz'ora successiva: la mezz'ora più intensa, più dolorosa, più impegnativa, più coraggiosa della mia vita. 
Ho pensato seriamente di non farcela, istintivamente avrei voluto mollare tutto e scappare, pensavo alle donne che partoriscono col cesareo e si ritrovano il proprio figlio bello pulito e senza traumi tra le braccia e in quel momento avrei voluto tanto essere una di loro.

Eppure ho resistito ed ho spinto ancora di più, per l'epidurale non c'era più tempo. Ormai c'ero quasi, mancava poco ed avrei abbracciato la mia piccola.
E così è stato. 
Ho sentito tutto, qualsiasi cosa, qualsiasi sensazione. Eravamo lì... io, mio marito e la mia piccola a combattere insieme (ok, mio marito ha lottato decisamente meno, ma avendo visto tutto scommetto abbia sofferto in un certo modo anche lui), ed abbiamo vinto!

Camilla è nata il 13 Giugno alle 10:04 del mattino ed io mi sono sentita come mai in vita mia.
Avevo vinto. Avevo vinto contro il dolore, avevo vinto contro la paura, avevo vinto contro la tentazione di farmi anestetizzare e soprattutto... ERA TUTTO FINITO in sole 2 ore e 15 minuti!! :)

La cosa ancora più sorprendente è stata il post parto: in pratica sono stata bene fin da subito! Non essendo stata anestetizzata non ho avuto tutti i postumi di mal di testa o febbre che ebbi dopo aver partorito Matteo e in pratica ero in piedi che ridevo e scherzavo già l'ora dopo.
Certo, avendo avuto l'episiotomia ho avuto qualche fastidio, (chi non deve farla non ha manco quello!) ma per il resto mi sentivo in paradiso... :)

A tutte le donne che non sanno come affrontare il loro parto, che hanno paura del dolore e che devono decidere quale strada prendere io dico: 
Dare alla luce il proprio figlio è l'esperienza più coinvolgente e sconvolgente della vita... e vale la pena viversela tutta, fino in fondo. 
Certo, il dolore si prova, ma poi si dimentica, e soprattutto si prova durante invece che dopo
Durante significa spingere meglio e mettersi in contatto col proprio corpo e il proprio figlio potendo, quando tutto è finito, essere libere di godervi il neonato in tutta salute!